VIDEO | Basta cemento a Ponte Crencano: "Ripensate al progetto studentato, c'è Via Villa libera"
In tanti ieri sera alla sala parrocchiale di Via Prati (Ponte Crencano) per dire “basta” al cemento che imperversa in quartiere. A tenere le fila dell'incontro, l'associazione A.S.M.A. che ha spiegato come a Ponte Crencano, un tempo formato da pochissime case, si stia assistendo negli ultimi anni a un’intensa cementificazione, anche nelle zone limitrofe.
A.S.M.A., un'associazione che promuove studi e approfondimenti su tematiche ambientali e urbanistiche, si è fatta portavoce della cittadinanza, organizzando incontri di confronto e avanzando diverse proposte per tutelare il verde urbano. Dal 2022, è anche promotrice del progetto "Verona Città Bosco" e partecipa attivamente alla consulta del verde, per la salvaguardia delle aree verdi cittadine.
Il tema centrale degli ultimi giorni è il progetto dello studentato in Via Sacchi, presentato lo scorso 24 aprile. Il progetto fa parte di un piano più ampio che prevede la costruzione di 10 studentati in tutta la città, di cui 7 sono riqualificazioni di edifici esistenti e 3 sono completamente nuovi. In particolare, l'area di Via Sacchi è privata, e A.S.M.A. ha evidenziato che dietro alla costruzione degli studentati si cela un notevole business economico: per ogni posto letto, infatti, vengono riconosciuti circa 20.000 euro, il che significa che per i 139 posti previsti a Via Sacchi si potrebbero generare guadagni per circa 2,8 milioni di euro. Il comitato A.S.M.A. è venuto a conoscenza di tale proposta grazie alle segnalazioni dei residenti.
Il 18 luglio, la giunta ha dato il via libera al progetto, e il 22 luglio la 4ª commissione consiliare ha approvato la proposta con 8 voti favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto. La decisione ha suscitato molte critiche, soprattutto tra i residenti che lamentano la mancanza di un processo di consultazione adeguato, che avrebbe dovuto coinvolgere in modo più diretto i cittadini. Inoltre, è stato sottolineato che le altezze dell’edificio dovrebbero essere riviste, poiché il progetto ha un forte impatto visivo e ambientale sulla zona.
Il consigliere Trincanato ha annunciato che sarà presentato un emendamento per rivedere le altezze, ma ridurre l'altezza dell’edificio potrebbe comportare una riduzione del numero di posti letto. A.S.M.A. ha anche chiesto di ridurre l’impatto sulle case a schiera circostanti e ha sollecitato una valutazione più approfondita sul consumo di suolo e sul rischio idrogeologico, dato dalla presenza del Fiume Lorì.
La decisione finale sul progetto sarà presa durante il consiglio comunale del 31 luglio (dopodomani). Il dibattito è acceso, e la presenza in sala di rappresentanti della circoscrizione e del consiglio comunale rende evidente l’interesse istituzionale verso la questione.
L'incontro si è concluso con domande e interventi del pubblico. Hanno preso la parola, tra gli altri, l'ambientalista Lorenzo Albi, che ha criticato la gestione del consumo di suolo da parte dell'amministrazione, lamentando che le decisioni prese finora sembrano seguire più gli interessi privati che una pianificazione pubblica mirata a salvaguardare l'ambiente.
In un altro intervento, Mario Spezia ha ricordato le numerose caserme esistenti e inutilizzate, da adibire a posti letto per studenti.
La maggior parte dei residenti del quartiere spera che la delibera del consiglio del 31 luglio venga bocciata. Qualcuno sostiene che il problema non sia lo studentato che, qualora non dovesse sorgere all'ex cava, cederebbe il passo ad altre costruzioni (come quelle realizzate sopra il supermercato Aldi di Via Mameli).
La linea di fondo che ha visto tutti i presenti concordi è la consapevolezza di mancanza di studentati a Verona. Ciò che viene chiesto è che questi siano realizzati in edifici già esistenti.
Nel video intervengono il Presidente di A.S.M.A. Maurizio Framba e il consigliere comunale Giuseppe Rea.