Emergenza caldo e lavoro: la questione al tavolo del Comitato provinciale Inail

Campi, cantieri, fabbriche che effettuano lavorazioni o trattamenti a caldo, dalle fonderie alle vetrerie passando per le industrie alimentari che impiegano forni o bollitori, ma anche uffici pubblici e aziende sanitarie con carenze negli impianti di condizionamento dell’aria. Sono più di quanto si pensi i luoghi di lavoro messi in crisi da questa ondata di caldo che è da considerarsi un fenomeno strutturale e non sporadico o congiunturale con cui fare i conti oggi e nel prossimo futuro.
"La situazione di lavoratrici e lavoratori verrà portata al tavolo del prossimo Comitato Consultivo Provinciale Inail (CoCoPro), organo di supporto e consulenza in tema di sicurezza e prevenzione partecipato da organizzazioni sindacali, datoriali e altri enti, convocato per martedì 15 luglio da parte del suo presidente Gianni Morandini, segretario Filctem Cgil Verona, la categoria dei lavoratori e lavoratrici chimici, tessili, e dell’energia" scrive Cgil Verona in una nota.
“L’informazione è un aspetto essenziale per orientarsi in situazioni relativamente nuove come queste ondate di caldo ma da sola non basta” spiega Morandini. “Al di là degli opuscoli e dei bollettini servono misure concrete e incisive per mobilitare gli investimenti necessari a mettere in opera interventi in grado di rendere vivibili i luoghi di lavori anche in condizioni così difficili” precisa.
PRODUZIONI A CICLO CONTINUO. Una delle maggiori criticità sul territorio provinciale si sta verificando alle Vetrerie Riunite, nel guado di una delicata fase di ristrutturazione aziendale: “Si tratta di un problema annoso che si trascina da anni in attesa di investimenti strutturali che non arrivano mai” aggiunge Morandini. “Essendo una produzione a ciclo continuo non è attuabile il metodo delle pause, si punta invece sulla turnistica con due giorni di lavoro e uno di riposo, ma l’azienda vorrebbe elevare a tre i giorni di lavoro consecutivo, una proposta per noi inaccettabile”.
PRODUZIONI AGRICOLE. Maria Pia Mazzasette, segretaria generale Flai Cgil Verona ricorda che "nelle produzioni agricole veronesi vige da tempo la misura dell’anticipazione dell’inizio dell’orario di lavoro a prima delle 6 del mattino grazie ad un accordo tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali, già stabilizzato all’interno del contratto provinciale di settore". La segretaria aggiunge che alcune segnalazioni in questi giorni provengono anche da attività di trasformazione, ad esempio per la produzione di verdura cotta, "ma non tutte le aziende, purtroppo, si rendono disponibili ad ammettere e affrontare il problema".
CANTIERI EDILI. Nei cantieri edili la misura principale, rappresentata dall’attivazione della Cassa integrazione per caldo eccessivo, viene spesso prevenuta da una intensificazione delle pause (in numero e durata); dalla sospensione delle attività nelle ore più calde (indicativamente dalle 12.00 alle 15.30 o 16.00) e dalla predisposizioni di zone ombreggiate dotate di acqua potabile per i lavoratori.
AZIENDE SANITARIE. Problemi con l’impianto di climatizzazione possono mettere in ginocchio le strutture sanitarie: Fp Cgil segnala che al Distretto di via del Capitel in Borgo Venezia un guasto accaduto il 24 giugno ha costretto a sospendere dei piccoli interventi chirurgici e una donna in gravidanza presente nei giorni scorsi per un controllo di routine si è sentita male. Con lettera all’Ulss 9 il responsabile Sanità Cgil verona Simone Mazza ha richiamato i datori di lavoro alle proprie responsabilità nel mantenimento di un ambiente di lavoro confortevole: “Nell’edificio di 4 piani lavorano circa 100 persone appartenenti a Ulss 9, Comune di Verona (le assistenti sociali) e Cooperativa Morelli (addette al front office)” precisa Mazza. Problemi di climatizzazione anche nella Palazzina Multiservizi dell’Ospedale di Villafranca al piano dedicato alla Neuroprsichiatria Infantile, in alcuni laboratori e in palestra dove si svolge l’attività riabilitativa.