Cronaca di Redazione , 01/06/2025 8:30

Comitato dopo la perizia balistica: "La morte di Moussa poteva essere evitata"

Presidio per Moussa
Presidio per Moussa

"La perizia balistica svolta sul luogo del delitto mette in luce che l’agente della Polfer indagato ha sparato tre soli colpi, e tutti ad altezza d’uomo. Dunque non sarebbero state rispettate le regole d’ingaggio e non vi sarebbe stato alcun colpo di avvertimento sparato verso l’alto. Riteniamo altresì che Moussa non sarebbe stato in grado di costituire un effettivo pericolo per un poliziotto addestrato a fronteggiare situazioni di ben più grave rischio". Lo scrive in una nota il Comitato Verità e giustizia per Moussa Diarra.

"Lungi da noi l’intenzione di sostituirci a periti e giudici - continua la nota - Crediamo nel principio della presunzione di innocenza per qualunque imputato, ma ci siamo costituitə per chiedere verità e giustizia per Moussa. Non possiamo perciò evitare di rimarcare come le narrazioni tossiche sulla “uccisione inevitabile” vengano smentite, man mano che emergono elementi dalle indagini; e come l’“assoluzione a priori” dell’agente della Polfer, annunciata dal Procuratore capo e  dalla Questura poche ore dopo i fatti, sia stata, quantomeno, precipitosa e inopportuna".

"Sullo sfondo di questa tragedia, resta la domanda che speriamo trovi anch’essa una risposta con il  processo: se un giovane si aggirava per la città, da più di due ore, in un possibile stato di disagio (Moussa non consumava sostanze o alcol, ma era stato sottoposto, in Libia e in Italia, a traumi psichici violentissimi), ed era già stato intercettato dalla polizia locale, perché non è stato cercato, avvicinato e preso in carico con le modalità più opportune?" chiosa la nota del Comitato.