Cronaca di Redazione , 25/05/2025 16:00

Ordine medici Verona: Proteggere i malati e il personale sanitario nei luoghi di guerra

Ospedali bombardati a Gaza
Ospedali bombardati a Gaza

Un appello urgente e fondamentale: proteggere i malati, i feriti, il personale sanitario, gli ospedali e le strutture sanitarie mobili nei luoghi di guerra, nel rispetto delle Convenzioni di Ginevra. L’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona si unisce al forte richiamo che il Comitato centrale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (FNOMCeO) ha lanciato in seguito al tragico bombardamento all’ospedale europeo di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza. E nelle scorse ore è stata pesantemente presa di mira un’altra struttura sanitaria, l’ospedale Al-Awda di Gaza City.

Il presidente dell’Ordine di Verona, Alfredo Guglielmi, sottolinea la ferma condanna a ogni attacco alle strutture sanitarie e agli ospedali nella Striscia di Gaza. «Non possiamo tollerare», afferma, «che operatori sanitari e persone malate, già provati dalla sofferenza, siano presi di mira o colpiti durante il lavoro di cura e speranza. Le strutture sanitarie e gli ospedali non possono essere considerati come obiettivi di guerra. Le norme delle Convenzioni di Ginevra li tutelano come luoghi sacri di cura e stabiliscono che la loro protezione possa cessare solo in casi eccezionali e con un’adeguata comunicazione».

L’attenzione è rivolta anche alle colleghe e ai colleghi che operano in queste zone di guerra, sia negli ospedali pubblici sia nelle agenzie internazionali. «Il loro lavoro rappresenta un atto di pace in un contesto di violenza. A loro va tutta la nostra solidarietà, il nostro ringraziamento e il nostro sostegno», dichiara Guglielmi. È fondamentale, osserva il presidente dell’Ordine di Verona, affrontare il blocco degli aiuti umanitari, che sta aggravando la sofferenza delle popolazioni colpite e specialmente dei più fragili, privi di medicinali e di cibo. «Non ci stancheremo di chiedere rispetto, protezione e solidarietà per la salute e la vita delle persone, che devono prevalere sulla guerra e sulla violenza».