Rubano da Calzedonia per 200mila euro, a tradirli l'antifurto: 3 arresti in Borgo Venezia

Il 19 maggio scorso, in un’operazione congiunta, i Carabinieri di Villafranca e quelli di Verona hanno arrestato tre uomini, tutti Romeni tra i 39 ed i 50 anni, per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
L’arresto è il frutto di una rapida e di una complessa attività investigativa cominciata a San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso, la mattina del 13 maggio scorso. Dai Carabinieri del luogo si era infatti presentata l’amministratrice delegata di una società di logistica, che denunciò il furto di uno dei propri furgoni la notte precedente al colpo. Importante il danno, non solo per il valore del mezzo: dal capannone dell’azienda erano infatti stati rubati anche poco meno di 80 “colli” pronti per le consegne (perlopiù scatoloni con abbigliamento intimo del noto marchio “Calzedonia”). Particolarmente agguerriti ed organizzati i ladri, che sono intervenuti subito dopo aver visto allontanarsi la guardia giurata della Mondialpol passata dalla ditta in questione per un controllo notturno. I malviventi infatti, nel giro di pochi minuti, hanno messo fuori uso le telecamere di sorveglianza, hanno forzato il portone d’ingresso dell’azienda e si sono appropriati, da uno dei cassetti degli uffici, delle chiavi di un furgone poi riempito con la merce rubata.
Grazie all’antifurto satellitare, i Carabinieri hanno ritrovato nella stessa mattinata il camioncino rubato a Verona, nella zona di Montorio, a Nord Est della città. Non c’era però traccia della merce sottratta, del valore stimato di €200.000.
Dopo aver effettuato i rilievi scientifici sul veicolo, i militari hanno quindi eseguito un minuzioso incrocio di dati tra il tracciato GPS del mezzo e le immagini delle telecamere di strade ed autostrade. Qualche giorno di meticolosi accertamenti e sono riusciti a restringere l’area in cui cercare le tracce degli autori del furto o dei loro complici. In particolare l’attenzione degli investigatori si è concentrata su una serie di garage non troppo distanti dal luogo in cui era stato ritrovato il mezzo.
È stato quindi messo in atto un servizio di monitoraggio con personale in borghese e con telecamere piazzate in luoghi nascosti, che ha dato i suoi frutti il successivo 19 maggio: alle prime luci dell’alba, infatti, i Carabinieri hanno notato tre individui che, con fare guardingo, hanno aperto la saracinesca di uno dei garage “attenzionati” ed hanno cominciato a caricare degli scatoloni su un furgone.
I militari li hanno quindi circondati e, a seguito di una breve colluttazione, li hanno bloccati. Un breve controllo ed i sospetti degli investigatori hanno trovato conferma: gli scatoloni che i tre stavano caricando erano proprio quelli rubati qualche giorno prima (all’appello mancherebbero solo 13 buste per e-commerce).
Dopo un confronto con il PM per i tre si è proceduto al fermo: in aula, durante l’udienza di convalida celebratasi ieri 21 maggio, due dei fermati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, il terzo ha sostenuto di essere ignaro della provenienza delittuosa della merce.
Per tutti e tre è stata disposta la detenzione: due sono finiti in carcere ed uno ai domiciliari, in attesa del nuovo processo la cui data non è stata ancora resa nota. Proseguono intanto le indagini, alla caccia di eventuali complici e basisti. Nuovi elementi potrebbero arrivare dagli accertamenti sui telefonini trovati in possesso dei fermati e dalle impronte e tracce trovate sul furgone rubato. Mentre la merce rinvenuta, intatta, è stata restituita alla vittima.