Cronaca di Redazione , 02/05/2025 9:00

Licenziamento collettivo nei musei civici di Verona, l'USB dichiara lo stato di agitazione

Canaletto ai Musei Eremitani
Canaletto ai Musei Eremitani

Il 30 aprile 2025 le lavoratrici e i lavoratori dei musei civici di Verona hanno ricevuto, per il Primo Maggio, una lettera di licenziamento. Così tutto il personale di guarda sala è venuto a scoprire che il proprio contratto di lavoro terminerà il 31 maggio 2025. La Cooperativa Le Macchine Celibi hanno notificato il licenziamento per «Giustificato motivo oggettivo» vista la cessazione dell’appalto per la gestione del patrimonio museale della città.
La notizia è arrivata come uno schiaffo improvviso; da mesi infatti si stava aspettando la pubblicazione del nuovo bando di gara e con condizioni decisamente migliori del precedente: «Dopo le proteste delle lavoratrici e dei lavoratori, nel 2023 il Comune di Verona aveva promesso di adottare il Ccnl Federculture: un contratto che permetterebbe a chi lavora nei musei di ricevere un compenso più dignitoso rispetto a quello attuale» spiega Fabrizio Berti di Usb, «E invece di un contratto migliore è arrivata una lettera di licenziamento».
Chi lavora nei Musei del Comune di Verona è decisamente preoccupato e si aspetta delle risposte rapide: «Usb ha già dichiarato lo stato di agitazione ed è pronta a lanciare gli scioperi se non arrivano risposte immediate» continua Emanuele Caon ricordando che la città di Verona si era proposta come apripista nel riconoscimento della dignità del lavoro culturale e che le promesse di contratti migliori sono state guardate con speranze dai lavoratori della cultura di tante città d’Italia: «Non accetteremo che la cultura venga gestita con la logica dello sfruttamento. Il Comune di Verona non può voltarsi dall’altra parte: servono risposte, subito. Le promesse vanno mantenute, i diritti rispettati, il lavoro riconosciuto. USB non resterà a guardare: se non ci saranno impegni concreti e immediati, la mobilitazione sarà totale» conclude Emanuele Caon.