VIDEO | Flagello maltempo, crolla ponte: padre e figlio morti, le lacrime dell'amico
Due eroi, che hanno perso la vita nel tentativo di aiutare altre persone vittime dell'ondata di maltempo che nella notte tra giovedì e venerdì ha colpito la valle dell'Agno nel Vicentino. Così sono morti Leone Nardon, 64 anni, e il figlio Francesco, di 21, studente di Ingegneria che era tornato a casa per le vacanze di Pasqua. Il primo, imprenditore, sposato e padre di altre due figlie, era titolare di una ditta a Valdagno (Vicenza), la Sitec srl, specializzata nello sviluppo di software e sistemi di controllo e automazione, messi a disposizione anche della locale Protezione civile, con cui collaborava.
Proprio ieri sera i due, attivi come volontari, non appena appresa la notizia degli allagamenti che stavano interessano i comuni della zona, sono partiti dall'azienda e si sono messi in auto, una Fiat Ulysse, per raggiungere Valdagno. Non appena sono transitati sopra il Ponte dei Nori si sono fermati per chiedere come essere d'aiuto. Poco poco dopo essere risaliti a bordo si è aperta sotto di loro una voragine che ha inghiottito la vettura, che è finita nel torrente Agno, in quel momento carico di acqua, fango, massi e tronchi. Un corso d'acqua gonfiato dalle piogge che ha fatto sparire l'auto in pochi istanti.
L'allarme è scattato quando padre e figlio non hanno fatto più ritorno a casa, con i vigili del fuoco che dalle 2.00 del mattino, poco dopo l'attivazione della ricerca persone, hanno fatto alzare i droni cercando le loro tracce. Per tutta la notte le ricerche sono continuate, con le speranze che con il passare delle ore si sono sono fatte sempre più sottili.
Alle 9.30 della mattina gli uomini del 115 hanno avvistato un corpo, quindici chilometri più a valle del ponte. I pompieri con i sommozzatori hanno recuperato Leone Nardon all'interno nel bacino di laminazione di Trissino (Vicenza). Dopo circa un'ora, ancora più a valle, è stato recuperato il cadavere del figlio Francesco. A termine dell'identificazione i vigili del fuoco hanno recuperato anche l'auto.
Una tragedia che ha scosso l'intera comunità di Valdagno, dato che padre e figlio, come è stato ricostruito, si erano mossi proprio per portare la propria opera volontaria in aiuto ai soccorsi, dopo aver avuto la notizia dei molti allagamenti di cantine e piani bassi registrati nella notte.
La sostituta procuratrice della repubblica di Vicenza, Cristina Carunchio, nel frattempo ha disposto il sequestro del ponte, che ora dovrà essere analizzato per capire come sia avvenuto il cedimento. La struttura, a quanto risulta, sarebbe stata controllata lo scorso anno. Era il ponte più vecchio che attraversava il torrente Agno, lontano una trentina di metri da quello più recente che ha invece resistito all'urto della piena e che è rimasto aperto al traffico.
Sulla valle dell'Agno si sono concentrate piogge da record storico, per 200 millimetri totali a Recoaro, con una punta di 50 millimetri in un'ora, e a Valdagno, con 160 millimetri totali e 76 in poche ore. Al ponte del comune di Brogliano si è registrata la portata storica massima del corso d'acqua, con 2,73 metri rispetto a quella precedente di 2,14 metri. "E' una tragedia impensabile - ha detto oggi il presidente del veneto Luca Zaia - dove la terra è crollata sotto i piedi a queste due persone, che andavano a dare una mano e non erano dei curiosi. Questa ondata di piovosità passerà alla storia per la perdita di due vite umane". Zaia ha nel frattempo chiesto lo stato di emergenza per i comuni delle province di Vicenza e Verona investiti da quest'ultima ondata di maltempo. "I sindaci - ha precisato - saranno parte diligente per il censimento dei danni. La lista dei comuni è aperta, può essere integrata, con la procedura per cui chiediamo la documentazione fotografica sulle opere per 'cristallizzare' la situazione dei danni, raccogliere le dichiarazioni e fare la contabilità dei danni".