Le associazioni dei cittadini marocchini del Veneto manifesteranno domani a Verona sotto la sede del Consolato per il Nordest, per protestare contro le eccessive difficoltà legate al rimpatrio delle salme di connazionali per le esequie in patria. 
I due casi più vistosi, riferiscono i rappresentanti, si sono verificati negli ultimi mesi a Trieste e a Padova. Nel primo caso, sul corpo di un 24enne morto per annegamento, nonostante le rassicurazioni dei carabinieri, il Consolato avrebbe preteso una verifica dell'identità attraverso il Dna, e la sepoltura è avvenuta in un cimitero cattolico del capoluogo giuliano. Simile la vicenda di Padova in cui, per la mancanza di un documento d'identità, la sede consolare non avrebbe ritenuto sufficiente il riconoscimento del cadavere da parte di un congiunto. 
Le due situazioni ora si sono risolte, ma le associazioni marocchine del Triveneto, con il portavoce Mohamed Lhjiri, ritengono che il Consolato da punto di riferimento sia diventato motivo di complicazione "e ha creato un clima teso fra i cittadini marocchini".