Tenevano Luna legata alla catena senza riparo, condannati grazie a LAV Verona

Condannati per detenzione di animale in condizioni incompatibili e produttive di gravi sofferenze coloro che hanno tenuto, fin da quando aveva 3 mesi, Luna legata a catena fissa lunga 2 metri e senza alcun riparo, ancorata alla finestra di un pollaio. A seguito di una segnalazione, la sede LAV di Verona ha fatto le opportune verifiche e ha poi fatto denuncia di maltrattamento ai Carabinieri Forestali che hanno dato seguito alla denuncia facendo accurate indagini. Luna, sequestrata, è stata data in custodia giudiziaria a LAV Verona che ha poi trovato per lei una famiglia che l’ha accolta e la amerà per tutta la vita come merita.
“Ogni condanna per maltrattamento speriamo che sia un passo in più verso una coscienza collettiva che consideri gli animali esseri senzienti che hanno diritto a libertà, dignità e vita” ha dichiarato Lorenza Zanaboni responsabile LAV Verona. “Gli imputati, sono stati condannati per detenzione di animale in condizioni incompatibili con la sua natura. Una sentenza che evidenzia che la detenzione alla catena è un reato” ha concluso Zanaboni.
A fine novembre la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza in prima lettura la proposta di legge “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali”, ma il testo presenta delle criticità, prima fra tutte un aumento delle pene così lieve da continuare a permettere di evitare i processi e la certificazione dell'uso della catena come strumento di coercizione contro i cani. “La Commissione Giustizia del Senato deve inserire questo tema nel suo ordine del giorno e approvare la nuova Legge con le modifiche necessarie” ha concluso LAV.