Sanità privata: “Aiop e Aris irresponsabili, il rinnovo dei contratti non è più rinviabile”

La Cisl Verona non ci sta e alza la voce contro Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) e Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari), accusandole di negare il rinnovo contrattuale a oltre 200.000 lavoratrici, lavoratori e professionisti della sanità privata e delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). Un atto che la Cisl considera un “affronto” per chi ogni giorno lavora per garantire la salute dei cittadini, soprattutto in un settore che, pur ricevendo fondi pubblici, non riconosce adeguatamente il valore del proprio personale.
Secondo il sindacato, le trattative per il rinnovo dei contratti collettivi sono ferme da anni: sei anni per la sanità privata e ben tredici anni per le RSA. Un ritardo che, per Giovanni Zanini, segretario generale della Cisl FP di Verona, è intollerabile. «È una vergogna», afferma Zanini, denunciando un clima di “dumping contrattuale” in cui le strutture private accreditate, pur beneficiando di risorse pubbliche stanziate dal Governo, non riconoscono giustamente i propri dipendenti. «Chiedono ulteriori risorse economiche, ma hanno già ottenuto finanziamenti dalla legge di bilancio e l'incremento delle tariffe sui rimborsi sanitari. Non è possibile che continuino a trattare i lavoratori come se nulla fosse», aggiunge.
Nel territorio scaligero, infatti, numerose sono le strutture private accreditate dalla Regione Veneto, tra cui la Casa di Cura Pederzoli di Peschiera, l’IRCCS di Negrar, la Clinica San Francesco, Villa Garda, Villa Santa Giuliana, la Casa di Cura Santa Chiara, CRV di Marzana e il Polifunzionale San Marco. Molte di queste realtà, con connotazioni anche religiose, dovrebbero essere particolarmente sensibili al tema della dignità della persona. Eppure, secondo la Cisl, la dignità non si ferma solo alla cura dei pazienti, ma deve riguardare anche le condizioni lavorative di chi si prende cura della salute.
Zanini sottolinea anche la necessità di un intervento istituzionale immediato. Per il sindacato, una soluzione potrebbe essere quella di vincolare l’accreditamento delle strutture private al rinnovo dei contratti collettivi, in modo da garantire che gli operatori del settore privato abbiano le stesse condizioni economiche e normative di chi lavora nel pubblico. Un passo necessario, secondo la Cisl, per evitare che il settore si svuoti ulteriormente di personale qualificato. «Le lavoratrici e i lavoratori stanno lasciando le strutture private per cercare migliori condizioni altrove. Se la situazione non cambia, i cittadini pagheranno il prezzo più caro», avverte Zanini.
Infatti, le conseguenze di questa carenza di personale si ripercuotono direttamente sulla qualità dell’assistenza ai cittadini. «Se Aiop e Aris non intervengono con un riconoscimento concreto per il personale, si troveranno presto con una grave carenza di operatori, compromettendo la qualità del servizio e non riuscendo a garantire i requisiti minimi per un servizio pubblico di qualità», prosegue Zanini.
La Cisl, dunque, non ha intenzione di fermarsi e annuncia che la mobilitazione proseguirà finché non sarà garantito un contratto dignitoso per tutti i lavoratori del settore. «Il Governo e la Conferenza delle Regioni devono intervenire subito: chi non rinnova i contratti non può continuare a ricevere fondi pubblici», conclude Zanini, lanciando un chiaro appello alle istituzioni affinché si facciano carico di una situazione che rischia di minare la stabilità e l'efficacia del sistema sanitario, soprattutto nelle strutture private accreditate.
Il messaggio che la Cisl Verona vuole far arrivare è che senza un intervento concreto per il rinnovo dei contratti, la qualità dei servizi sanitari rischia di crollare. Un riscatto per i lavoratori, che siano pubblici o privati, è fondamentale per garantire a tutti una sanità che sia veramente al servizio delle persone.