Cronaca di Redazione , 03/12/2024 20:50

Gara per Central Park, indagata l'ex assessore Segala

Ilaria Segala
Ilaria Segala

Ha toccato anche Verona l’indagine della Dda di Trento che ha portato agli arresti domiciliari 9 persone, tra cui  la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi e l'ex senatore ed ex sindaco di Dro, Vittorio Fravezzi. 

La Procura ha emesso un mandato di arresto nei confronti del magnate austriaco Renè Benko, fondatore del gruppo Signa. 

Tra le 77 persone indagate con diverse accuse c’è anche Ilaria Segala, assessore all’Urbanistica nell’amministrazione Sboarina.

Fulcro dell’indagine, infatti, sono le società controllate da Benko, che con il suo gruppo nel 2021 si aggiudicò l'appalto delle Ferrovie dello Stato per riconvertire l'ex scalo merci ferroviario di Santa Lucia nel Central Park. Nel mirino degli investigatori il bando di gara e le modalità di assegnazione. L’ipotesi di reato contestata a Segala è di avere, in concorso con Benko, Heinz Hager e Paolo Signoretti (di Supernova Management Spa) e Umberto Lebruto (ad di FS sistemi urbani) “turbato il regolare svolgimento della gara” indetta il 22 gennaio 2021 e poi aggiudicata l’8 ottobre dello stesso anno.

Nel decreto che ha disposto la perquisizione personale all’ex assessore si contesta all'ingegnere Ilaria Segala si avere consegnato copia di documenti non ancora di dominio pubblico riferibili alla procedura di gara bandita ufficialmente, solo un mese dopo.

Le accuse contestate nell’indagine vanno dall’associazione per delinquere alla turbativa d'asta. E poi finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Inoltre, sono stati riscontrati reati contro la pubblica amministrazione tra cui corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio, omissione di atti d'ufficio, violazioni delle norme tributarie legate all'emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Gli imprenditori coinvolti si sarebbero resi disponibili a finanziare le campagne elettorali di amministratori pubblici, ottenendo poi agevolazioni, procedure semplificate e concessioni per iniziative immobiliari

Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Trento su richiesta della Dda di Trento e le indagini effettuate da Carabinieri e Guardia di Finanza.  Oltre che a Verona, è stata delegata ai militari l’effettuazione di oltre 100 perquisizioni nei confronti di altre persone sottoposte ad indagine, società ed enti pubblici territoriali nelle province di Trento, Bolzano, Brescia, Milano, Pavia, Roma, nonché all’estero attraverso i canali di cooperazione giudiziaria internazionale. 

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trento su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento, è scaturito da una complessa attività investigativa di polizia giudiziaria e tributaria, svolta da appartenenti all’Arma dei Carabinieri e dal Corpo della Guardia di Finanza con efficiente sinergia investigativa, nella tutela della legalità e dell’integrità della pubblica amministrazione. 

Le indagini hanno ipotizzato l’esistenza di una sorta di gruppo affaristico in grado di influenzare e controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione, soprattutto nel settore della speculazione edilizia in Trentino- Alto Adige/Sud Südtirol. 

Le indagini coinvolgono 77 persone fisiche, tra cui 11 amministratori pubblici, 20 dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, membri delle forze dell’ordine, professionisti e imprenditori. 

Inoltre, numerose persone giuridiche sono state segnalate per responsabilità amministrativa. 

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha condiviso la contestazione dell’utilizzo del metodo mafioso per il reato di associazione per delinquere ipotizzato dalla Procura della Repubblica in base ai contenuti dell’art. 416 bis.1. del Codice penale.