MIGRANTE UCCISO | Ilaria Cucchi: "Ci aspettiamo la ricostruzione della Procura"
"Una ricostruzione completa è quanto ci aspettiamo da parte della procura di Verona, perché è dovuta a Moussa, ai suoi familiari e a tutti noi. In base alle notizie della stampa, sappiamo che mancherebbero le immagini della sparatoria e della morte di Moussa. Le telecamere che hanno ripreso la seconda parte della triste vicenda sembra che fossero spente". Lo ha detto stamani a Palazzo Madama la senatrice Ilaria Cucchi, in un convegno da lei stessa promosso sulla vicenda del 26enne maliano ucciso con un colpo di pistola da un agente della Polfer a Verona.
Ripercorrendo brevemente la vita di Moussa, Cucchi ha evidenziato la sua fuga dal Mali in guerra nel 2014, l'attraversamento del deserto e le torture in Libia "nei centri di detenzione per migranti, dove si dovrebbe accogliere chi scappa dalla guerra nella speranza di un futuro migliore".
"Moussa - ha continuato Cucchi - ha conosciuto questi Cpr, centri dai quali si può uscire solo pagando, è riuscito a uscire con pochi risparmi, ha quindi comprato un passaggio in un'imbarcazione verso l'Italia, rischiando la vita per costruirsi un futuro migliore".
"Aveva dovuto chiedere due volte asilo - ha proseguito - perché il decreto legge Salvini aveva cancellato la sua richiesta. È stato quindi accolto in un Cas a Verona, noto per la disfunzionalità del servizio ai richiedenti asilo. Negli ultimi anni aveva quindi trovato rifugio in una casa occupata, gestita da Para Todos. Questo spazio è l'unico a Verona a essersi assunto la responsabilità di dare una casa a chi è senza luogo".
"Grazie alla propaganda del governo - ha concluso la senatrice -, queste situazioni saranno sempre più frequenti e si svolgeranno nel disinteresse generale, trovando negli altri i responsabili di tutti i mali".