Preghiera al Tempio per ricordare Moussa, vescovo: "Troppe parole dure in questi giorni" VIDEO
Momento di spiritualità e riflessione venerdì sera al Tempio votivo. La Preghiera giovani, presieduta dal vescovo Domenico Pompili, si è svolta davanti alla stazione anziché in Cattedrale per ricordare il drammatico episodio, avvenuto domenica mattina, con la morte del 26enne Moussa Diarra.
Un incontro che vuole essere un segno di speranza, di pace, di luce. “In un tempo di oscurità data dalle guerre e dalla violenza sulle persone e sull’ambiente, sento il bisogno di raccogliere perle di luce. La notte del mondo avanza, ma non potrà coprire la terra finché ci saranno alcuni che sanno raccogliere luce. D’altra parte, la chiesa non è forse chiamata anche oggi a ‘fare luce’ attraverso il suo modo di vivere ed agire?” ha scritto il vescovo.
"In tanti si sono schierati senza incertezze: troppe le parole dure in questi giorni" il messaggio che ha voluto lanciare il vescovo davanti ai giovani.
La Chiesa di Verona, con i suoi giovani, ha quindi cercato ‘fare luce’ attraverso la preghiera, il raccoglimento, il silenzio, in un luogo di grande marginalità qual è l’area della stazione, lasciando da parte polemiche e strumentalizzazioni, domande e discussioni, per chiedersi solamente “come potrà la chiesa rispondere all’appello del Signore ad essere luce che risplende davanti agli uomini e alle donne di oggi”.
Un piccolo passo per rinnovare l’impegno per la Pace e il Bene comune, perché come ha ricordato papa Francesco all’Arena di Pace dello scorso maggio: «le ideologie non hanno piedi per camminare, non hanno mani per curare le ferite, non hanno occhi per vedere le sofferenze dell’altro. La pace si fa con i piedi, le mani e gli occhi dei popoli coinvolti, insieme tutti» ricorda in una nota la Diocesi di Verona.