Tentato omicidio, passa da vittima ad indagato perché avrebbe tentato di strangolare la compagna
Si è svolta la prima udienza, al Tribunale di Verona, successiva alla richiesta giudizio immediato, per un cittadino rumeno di 35 anni, resosi protagonista, secondo le ricostruzioni dei magistrati, di tentato omicidio e rapina ai danni della sua compagna (una circense).
Il movente, secondo l’accusa, deriverebbe da motivi di gelosia già avvenuti in passato e che avevano portato ad una misura cautelare proprio per la compagna. In quell'occasione l'uomo che aveva passato la serata fuori, rientrando ubriaco a casa, era stato ferito al collo ed all’orecchio, con un coltello da pane, dalla sua compagna. Il 35enne aveva disarmato la donna, facendola uscire di casa e chiamando le forze dell’ordine.
Dopo la convalida dell’arresto, la circense restò alcuni giorni in carcere e poi andò ai domiciliari ma la perizia disposta dalla procura chiariva come le coltellate non erano in grado di mettere a rischio la vita dell'uomo. Così l’accusa di tentato omicidio venne archiviata e la donna rimessa in libertà.
Libertà che aveva riportato la circense nell’appartamento dove conviveva con il suo fidanzato sebbene la situazione di conflittualità non sembrava essere cambiata con una situazione simile a quella avvenuta in precedenza ma questa volta a parti invertite e con il 35enne protagonista di una presunta condotta al limite.
Lo scorso giugno ai bastioni, in zona San Zeno, in piena notte ed alla presenza di altre persone che hanno subito chiamato le forze dell’ordine, il 35enne avrebbe tentato di strangolare (e poi rapinare, prendendo la borsa) la compagna. Così l'uomo è finito in carcere. Nei giorni scorsi la conseguente richiesta di giudizio immediato notificata dopo il rigetto di misura alternativa che la difesa aveva avanzato.
Durante la prima udienza sono state ammesse le liste testimoni della difesa e della pubblica accusa e la parte offesa, la vittima della condotta contestata non si è costituita parte civile.
L’Avvocato Antonino Castorina che assiste di fiducia il giovane rumeno accusato di tentato omicidio e rapina ha scelto di procedere con il rito ordinario: “al fine di fare emergere nel contradditorio tra le parti come di fatto non vi è alcun tipo di intento omicida da parte del suo assistito né esiste alcun tipo di rapina, tutti fatti che possono essere chiariti in un dibattimento complesso ed articolato e necessario a ricostruire tutto il quadro probatorio”.
La difesa aveva anche chiesto la modifica della misura cautelare comminata che però non è stata accolta. A dicembre si partirà con il vivo del processo e l’audizione dei primi testimoni che andranno a spiegare cosa hanno visto e cosa è successo veramente in quella triste notte di giugno . Sarà previsto in seguito anche l’esame imputato e delle parte offesa.