Cronaca di Redazione , 12/07/2024 8:30

Aggressioni a Verona con bastoni e bottiglie di vetro: arrestati 7 estremisti di destra VIDEO

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Alle prime luci dell'alba la Polizia di Stato di Verona ha arrestato sette persone (sei veronesi e un trentino) di età compresa tra i 19 e i 27 anni, nell’ambito di un’indagine che vede coinvolte complessivamente 29 persone, esponenti dell'estrema destra scaligera, per alcuni episodi per i quali sono stati contestati a vario titolo i reati di “lesioni, violenza privata, minacce, danneggiamento pluriaggravati e porto di oggetti atti ad offendere”. Ora i 7 giovani si trovano ai domiciliari.

Tra gli episodi più significativi si ricorda l’aggressione in via Mazzini ai danni di un giovane perché "sospettato di far parte di una baby gang", le violenze commesse su alcuni tifosi marocchini, in corso Porta Nuova, mentre festeggiavano le vittorie ai Mondiali del 2022 (agli ottavi contro la Spagna e ai quarti col Portogallo) e l’agguato alla “Festa in Rosso” a Quinzano, nel luglio 2023.

Per alcune di queste azioni violente, come nell’episodio contro i tifosi marocchini, il giudice ha riconosciuto anche l’aggravante della finalità dell’odio e della discriminazione razziale. In quella circostanza rimasero coinvolti diversi giovani marocchini, che subivano lesioni e danneggiamenti alle vetture sulle quali erano a bordo.

Durante la “Festa in Rosso” a Quinzano, oltre all’esplosione di un ordigno rudimentale, sono stati aggrediti i partecipanti con bastoni e bottiglie di vetro.

Due degli arrestati, inoltre, sono stati identificati tra i 67 tifosi italiani che lo scorso 15 giugno a Dortmund - prima della partita Italia-Albania degli Europei, sono stati fermati dalla Polizia tedesca poco prima di aggredire un gruppo di supporter albanesi. Durante la perquisizione sono stati rinvenuti numerosi passamontagna, bombe carta e materiale "atto ad offendere" e tutti i tifosi sono stati sottoposti ad un fermo preventivo. Uno dei due veronesi fermati in Germania - tra l’altro - risulta anche destinatario di un Daspo internazionale, violando pertanto anche la misura di prevenzione del Questore.    

"I destinatari delle misure cautelari sono tutti noti alla Forze di Polizia per il compimento di atti della medesima indole, alcuni dei quali compiuti anche in ambito sportivo. Oltre alla militanza nei contesti dell’estremismo di destra scaligero, infatti, alcuni di loro gravitano anche nel gruppo Ultras “North Side” del Chievo Verona" scrive la Questura in una nota.

"Nella misura cautelare, il GIP ha voluto sottolineare come molti degli indagati abbiano commesso le violenze nonostante fossero già stati denunciati a piede libero oltre che destinatari di provvedimenti amministrativi da parte del Questore, facendo emergere “totale sprezzo per le guardie”, come loro definiscono i poliziotti. Sulla base dei gravi indizi di colpevolezza rilevati e dall’aggressività delle condotte poste in essere, il giudice delle indagini preliminari ha ritenuto di applicare gli arresti domiciliari sulla base di un quadro di pericolosità sociale di apprezzabile gravità tale da poter fondatamente ritenere la possibile reiterazione di ulteriori reati della stessa specie" chiosa il comunicato della Questura.

Il Questore di Verona, Dottor Roberto Massucci, ha evidenziato come si tratti di “un’operazione importante per riaffermare principi di legalità volti a stroncare azioni di violenza e prevaricazione aggravate dall’odio etnico e rese più odiose dalla vigliacca modalità del branco. Per questo motivo, le nostre attività di monitoraggio ed intelligence proseguono e proseguiranno in quegli ambiti caratterizzati da estremismi di qualsiasi natura e da dinamiche da stadio che riguardano contesti ultras dell’intera provincia veronese".

"D’altra parte ci accingiamo ad affrontare una stagione calcistica straordinariamente importante per il numero di squadre impegnate in campionati professionistici con dinamiche di ordine pubblico che affronteremo con il massimo impegno al fine di garantire il pieno rispetto della legalità” ha concluso Massucci.