Famiglia travolta: perito, investitrice capace d'intendere e volere
Angelika Hutter sa scegliere, altrimenti non sarebbe rimasta in silenzio, nella sua cella del carcere veneziano della Giudecca, dal giorno della strage di Santo Stefano di Cadore, quando la 32enne tedesca investì e uccise con la sua auto il 6 luglio Mattia Antonello di 2 anni, il papà Marco di 47 che lo spingeva nel passeggino e la nonna materna, Maria Grazia Zuin.
Secondo la psichiatra Anna Pallaschi, che ha firmato la perizia per il pm Simone Marcon e si è occupata anche del caso di Benno Neumair, sarebbe anche capace di intendere e di volere. Lo riportano i quotidiani del gruppo Nem, sottolineando che la specialista padovana ha incontrato più volte Angelika parlandole in tedesco e le sue conclusioni sarebbe in larga parte analoghe a quelle alle quali era arrivato il collega bellunese Tullio Franceschini nell'immediatezza del'investimento. Hutter, in sostanza, non soffrirebbe di una patologia psichiatrica o di un disturbo della personalità che le impedisca di essere capace di intendere e volere