Violenze alla Questura di Verona: fine dei domiciliari per uno degli agenti

Per uno dei cinque poliziotti indagati per le violenze in Questura a Verona il giudice ha deciso la sospensione degli arresti domiciliari facendo scattare la sospensione dal servizio per 12 mesi. Si tratta di Roberto Da Rold, l'unico che ha parlato ed ammesso parziali responabilità su quanto accaduto. Lo ha reso noto il legale dell'agente Massimo Dal Ben. Da Rold, 45 anni originario di Belluno e con 22 anni di servizio nelle Volanti, ha visto accolta la propria richiesta dal giudice che, come riferisce il suo legale, ha ritenuto che l'agente si sia reso disponibile risponendo alle domande del Gip e che nel corso della vicenda abbia avuto un atteggiamento collaborativo.
Da Rold è stato l'unico dei cinque poliziotti arrestati a parlare, a raccontare la sua verità. Tutti gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. "Ho reagito a una provocazione, c'era una persona incontenibile. Sono stato messo sotto pressione e ho reagito in modo non consono al mio ruolo. Ma non sono un torturatore", aveva detto l'agente al Giudice. Per l'avvocato Massimo Dal Ben, che attendeva per lunedì quanto accaduto oggi, "Da Rold ha voluto parlare, in ragione di un principio molto semplice perché il fatto che ha sbagliato, ammettendo le proprie responsabilità per un solo episodio, non lo trasforma in un criminale".
Gli altri colleghi, Alessandro Migliore, Filippo Failla Rifici, Loris Colpini e Federico Tomaselli, restano ai domiciliari accusati, a vario titolo, di reati quali lesioni, tortura, falso, omissioni di atti d'ufficio, peculato e abuso d'ufficio.