Incendio Coati, ecco le analisi dettagliate dell’Arpav VIDEO
Giovedì pomeriggio i tecnici dell’Arpav sono intervenuti ad Arbizzano dopo l’incendio scoppiato nello stabilimento del Salumificio Coati. L’incendio ha coinvolto tutta la struttura. I tecnici sono intervenuti allertati dai vigili del fuoco e sono ancora sul posto.
Il calore e la contemporanea presenza della stabilità atmosferica hanno fatto sì che i fumi si alzassero a grandi altezze rimanendo sospesi nell’atmosfera fino ad un chilometro. Ciò ha comportato concentrazioni poco significative di inquinanti a livello del suolo.
Sia gli strumenti portatili di Arpav che i campionatori (canisters) hanno rilevato valori al di sotto della soglia di rilevabilità con l’eccezione di basse concentrazioni di benzene toluene e stirene.
Nel corso della notte il pennacchio si è spostato verso l’abitato di Parona e verso la città di Verona: ciò ha provocato una nube visibile in lontananza sopra Verona e un odore di bruciato percepibile anche a grande distanza dall’incendio.
Stamattina la nube si è spostata verso l’abitato di Arbizzano e sono stati fatti ulteriori controlli sulla qualità dell’aria. Le misure indicative di particolato fine effettuate con strumentazione portatile rivelano un aumento delle concentrazioni di PM10 compatibili con l’evento in atto.
Le centraline fisse di monitoraggio della rete di qualità dell’aria di Verona non hanno mostrato variazioni significative dei valori orari con l’eccezione di un leggero incremento della concentrazione di monossido di carbonio presso la centralina di Corso Milano nelle ore 19-24 della sera del 9 febbraio.
Arpav continua la misura degli inquinanti coordinandosi con il proprio centro meteorologico. Ulteriori approfondimenti non appena si avranno dati disponibili.