In Italia con false carte d'identità romene: arrestati tre cittadini moldavi VIDEO
Avevano già ottenuto lo stato di cittadini Europei, ma con una documentazione che attestava una falsa cittadinanza romena. Nella realtà, infatti, si tratta di tre moldavi, arrestatiieri al Comando della Polizia locale a termine di una lunga ed ampia operazione investigativa denominata ‘Cittadinanza Anagrafica’. A loro carico i reati di falso documentale, truffa e falsa attestazione a pubblico ufficiale, dietro ai quali sembra esserci una più complessa organizzazione internazionale dedita alla clonazione seriale di documenti. Oggi è stato confermato l’arresto per direttissima. I tre uomini, senza precedenti, sono stati rimessi in libertà.
Tutto è iniziato alcuni mesi fa, con i primi controlli realizzati dal Laboratorio Analisi Documentale della Polizia locale, allertati da un aumento dei documenti contraffatti sequestrati sul territorio veronese. Sono così scattate verifiche incrociate costanti sui dati di tutti i documenti pervenuti all’Ufficio Anagrafe del Comune. Questo grazie ad una nuova e moderna apparecchiatura ad alta tecnologia per l’individuazione dei falsi documentali, del valore di 40 mila euro, donata dal Consorzio ZAI alla Polizia locale.
Nello specifico, si tratta di un video comparatore che consente di visionare i documenti nella loro interezza sottoponendoli ad un’analisi mediante luce incidente e radente, oltre a tre bande a luce UV e di luce infrarossa, luce retro riflessa e piano luminoso. La strumentazione è dotata di due monitor per poter comparare l’immagine ottenuta dal documento e l’eventuale immagine di riferimento. Un meticoloso lavoro di indagini che ha portato all’individuazione dei tre soggetti fermati, tutti cittadini moldavi, senza precedenti, che risiedono due a Verona e uno a San Giovanni Lupatoto. L’operazione d’indagine è stata infatti allargata anche a Comuni limitrofi. L’arresto al Comando di via del Pontiere. Per evitare di far scoprire l’operazione e allertare preventivamente i tre soggetti identificati, i moldavi sono stati invitati ieri a al Comando per alcune verifiche di carattere amministrativo. All’appuntamento fissato gli agenti hanno chiesto loro un documento identificativo e, tutti e tre, hanno mostrato la Carta di Identità Italiana rilasciata dalle rispettive anagrafi. Sono scattate le perquisizioni personali, che hanno portato a rinvenire immediatamente, per uno di essi, la carta di identità romena contraffatta mentre, gli altri due hanno deciso di consegnare i documenti contraffatti che tenevano nascosti nelle loro abitazioni.
Oltre alle carte di identità sono stati sequestrati anche i documenti rilasciati dalle anagrafi di Verona e di San Giovanni Lupatoto attestanti lo stato di cittadini comunitari, in quanto romeni. Ulteriori accertamenti hanno messo in luce uno dei tre aveva a suo carico numerosi verbali per mancato pagamento del biglietto dell’autobus. In tutti, più di una decina, risulta identificato con il documento romeno falsificato.
Documenti clonati. Le carte di Identità romene contraffatte, sequestrate ai tre moldavi e da loro utilizzate per ottenere regolari Carte di Identità Italiane, risultano documentazione clonata, con codice identificativi autentici collegati, come confermato anche dalle autorità romene, ad altrettante carte di identità vere in uso ad ignoti cittadini romeni. Si tratta di documenti di ottima fattura che hanno passato una pluralità di controlli sul territorio. I codici numerici risultano corretti e il lettore ottico, presente ai gate degli aeroporti ed in alcuni uffici pubblici, è ingannato e dà per genuino il documento. Fondamentale è stato anche l’ausilio prestato da alcuni colleghi dell’omologo Laboratorio Analisi Documentale della Polizia locale di Venezia, che hanno supportato i colleghi veronesi nella stesura delle perizie tecniche.
I dati sull’operazione d’indagine sono stati illustrati questa mattina dal sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore alla Sicurezza Marco Padovani. Presente il comandante della Polizia locale Luigi Altamura.
“Ennesima importante operazione che è stata messa a segno dall’efficiente operatività della Polizia locale – sottolinea il sindaco – Un reale controllo del territorio si compie anche attraverso il potenziamento delle risorse messe a disposizione del Corpo della Polizia locale. Impegno che abbiamo continuato a fare, sotto forma di assunzioni, fornitura di tecnologie e mezzi, nuova unita cinofila. La lotta alla criminalità passa anche attraverso una preventiva azione d’indagine, volta a bloccare sul nascere qualsiasi attività illecita. Strumenti tecnologicamente all’avanguardia, come il video comparatore in nostro possesso, che consente una precisa lettura dei documenti e l’individuazione di quelli contraffatti ed irregolari, come avvenuto in questa delicata operazione”.
“La fase investigativa rappresenta una delle diverse competenze a carico della Polizia locale – spiega l’assessore Padovani –. Un’attività che consente di identificare e arginare situazioni criminali complesse che, come in questo caso, fanno parte di una più ampia rete di illegalità. Prevenire è importante quanto presidiare quotidianamente il territorio. I risultati ottenuti con questa operazione ne sono la migliore dimostrazione”.
“Un lavoro che ha impegnato per diversi mesi il laboratorio di Analisi documentale della Polizia locale – dichiara Altamura –. Purtroppo va evidenziata la semplicità di ottenimento e acquisto di una carta di identità romena, pagata nel mercato nero tra i 200 e 500 euro, con punte anche di 1.200 per le migliori. Documenti con i quali è poi possibile ottenere lo status di cittadino comunitario, con tutti i benefit di conseguenza e le agevolazioni. L’attento lavoro di analisi di tutti i documenti in arrivo al Servizio anagrafe del Comune cii consente di di tenere monitorata oggi questa complessa situazione, che ha visto negli ultimi tempi un impennata di documenti falsi in circolazione”.