Cronaca di Redazione , 11/12/2021 9:00

Sembrava incidente ma è stata uccisa: arrestato genero, un veronese assolto da omicidio nel 2008

Enrico Zenatti (al centro)
Enrico Zenatti (al centro)

Sembrava un banale incidente domestico e invece è stato un brutale omicidio maturato in famiglia. Per la morte di Anna Turina, 73enne trovata morta giovedì sera nella sua villetta a Malavicina di Roverbella (a Mantova) è stato arrestato dai carabinieri il genero di 54 anni. Si tratta del veronese Enrico Zenatti, che era stato assolto (nel 2008) da un’accusa di duplice omicidio (del 2005) di due prostitute (di una delle due non è mai stato trovato il corpo).

Zenatti è un ambulante di frutta e verdura nel negozio condotto dalla moglie. L’uomo è accusato di omicidio volontario ed è già stato portato nel carcere di Mantova a disposizione del magistrato.

Sul movente i carabinieri e il magistrato mantengono il riserbo. Sembra che tra suocera e genero i rapporti fossero ormai deteriorati da tempo e che l’astio dell’uomo nei confronti della donna sia montato con il tempo sino ad arrivare al gesto efferato di giovedì sera. Sembra comunque che alla base dell’omicidio non vi siano questioni di soldi: gli investigatori parlano infatti di “una vicenda complessa”.

Anna Turina era molto conosciuta nella piccola frazione di Malavicina, a pochi chilometri dal capoluogo Roverbella e i tanti amici parlano di rapporti molto compromessi da tempo tra genero e suocera. La figlia gestisce un negozio di frutta e verdura a poche centinaia di metri di distanza dall’abitazione e il marito l’aiutava nella conduzione del piccolo esercizio: in particolare, lui girava con un camion per le corti agricole per vendere la sua merce. L’anziana, rimasta vedova più di un anno fa, ha anche un altro figlio, ingegnere libero professionista. La svolta nelle indagini è avvenuta venerdì mattina, a poche ore dal ritrovamento del cadavere in un lago di sangue, nella villetta che l’anziana condivideva con la figlia e il genero.

I carabinieri del Comando provinciale di Mantova, che non forniscono particolari sulla dinamica dell’omicidio, sono arrivati a capo del giallo dopo aver ascoltato alcuni parenti ed effettuato i riscontri grazie all’analisi dei filmati di alcune telecamere a circuito chiuso della zona. In questo modo è stato possibile ricostruire le ore precedenti la morte dell’anziana per la quale è gravemente indiziato il genero. Il corpo dell’anziana era stato ritrovato dal figlio giovedì sera verso le 18.30. Era ai piedi della scala che dal piano terra porta nella tavernetta.

Una lastra di vetro decorato, che scorre sotto il corrimano, era infranta e il corpo della donna riportava gravi ferite da taglio che l’avevano portata alla morte per dissanguamento. Quando sono arrivati i soccorritori del 118, insospettiti dalla scena, hanno avvertito i carabinieri. L’intervento sul posto del pm di turno e del medico legale hanno consentito di stabilire, nel giro di poche ore, che il decesso non poteva essere compatibile con un malore o con una caduta accidentale, come era sembrato inizialmente, bensì per le lesioni inferte da un’altra persona. È probabile che il genero, al culmine di una lite, abbia scaraventato la suocera giù dalle scale ma non si esclude che l’abbia anche colpita con un coltello.