Cronaca di Redazione , 27/11/2021 17:30

Folla commossa e Berlusconi ad accompagnare il feretro di Ennio Doris VIDEO

Oltre un migliaio di persone per l’ultimo saluto sabato pomeriggio a Tombolo, nel padovano, per Ennio Doris, fondatore e presidente onorario di banca Mediolanum. Le strade chiuse, le transenne a contenere una folla composta, le telecamere per la diretta sulla tv nazionale, un imponente schieramento di forze dell’ordine e servizi di sicurezza per anche la folla di vip e il ghota dell’imprenditoria nazionale, a cominciare dall’amico quarantennale Silvio Berlusconi arrivato mano nella mano con la fidanzata, insieme ai familiari, a seguito del feretro. La moglie Lina, i figli di Doris, Massimo e Sara, i 7 nipoti.

Tanti i volti noti da Matteo Marzotto, ad Alessandro Benetton, Renzo Rosso e poi la politica in primis il governatore del Veneto Luca Zaia.

Il ricordo di Ennio Doris, un visionario che dal nulla ha costruito un impero con una visione precisa: quella di “un uomo come un albero, l’ampiezza dei suoi rami proporzionale alla profondità delle sue radici”, diceva. Radici che non ha mai dimenticato, lui che tornava a casa nel padovano ogni weekend, pronto ad aiutare e prodigarsi per la sua comunità, desideroso di lasciare il segno. La parabola dei talenti, letta durante la cerimonia, il suo riferimento, hanno ricordato i suoi collaboratori: “ogni talento che il Signore ti ha dato tu l’hai restituito moltiplicato” il ricordo.

Toccante il saluto dei suoi 7 nipoti, letto per voce di Aqua: “il tuo esempio di amore verso la nonna è stato veramente sacro, non ti preoccupare per lei, ora ci siamo noi”.

La figlia Sara che ha ricordato una notte di maggio, quand’era in ospedale a fianco del papà.

Il figlio Massimo: “hai creato dal nulla una banca quotata in borsa, 3200 dipendenti, 5500 family banker. Dal nulla, partendo da un quartiere povero di un paese povero. Da una casa dove non c’era neppure il bagno – ha ricordato. Conta come l’hai fatto, cosa che ora ti fa ricevere la stima di tutti. Sei stato un grandissimo papà. E resti il mio eroe, il mio superman ancora oggi”.

Il forte attaccamento alla famiglia, lo spendersi a fare del bene, il suo testamento qualche settimana fa, dopo un lungo calvario: “senza la fede è molto difficile superare qualsiasi cosa, sorpattutto la malattia”, il monito per tutti di Ennio Doris, ricordato da uno dei 5 celebranti.

Il messaggio dell’amico cardinal Ruini: “è stato un banchiere speciale, capace di curare gli interessi degli altri come fossero i propri”.

Un lunghissimo applauso ha seguito l’uscita del feretro, accompagnando l’ultimo viaggio di Ennio Doris.