Palù: I no-vax sono persone con dissonanza cognitiva
"I no-vax non si convincono con motivazioni scientifiche, anche perché sono persone acculturate. Al fondo di tutto c'è una dissonanza cognitiva, che si rinforza quando vede scritta e divulgata la stessa opinione". Lo ha detto il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù, ospite al festival Link di giornalismo a Trieste.
Palù ha riferito che, secondo gli studi, ciò deriverebbe da "una valutazione del rischio primordiale dell'uomo della savana, quando doveva scorgere il pericolo e la sua reazione non doveva essere di tipo critico ma un impulso immediato".
"La valutazione del vaccino è complessa - ha spiegato - perché in stato di pieno benessere un soggetto si dice 'ma perché devo prendere questo medicamento che magari mi dà effetti negativi?'. Valuta solo il rischio e non il beneficio".
Palù ha inoltre sottolineato che "nei giovani genitori s'è persa la memoria di quella che era la mortalità infantile nel Novecento, quando le famiglie erano di 12 figli e 6 ne morivano".