Cronaca di Redazione , 19/04/2021 14:40

Covid, zero decessi con la cura dei monoclonali: da Verona la speranza per l'Italia VIDEO

Il Veneto prosegue nella sua battaglia al Covid con le terapie monoclonali, ‘aprendo’ anche ai pazienti non gravi. Lo annuncia Evelina Tacconelli, direttore del reparto di malattie infettive dell’azienda ospedaliera di Verona, affiancata dal Presidente del Veneto Luca Zaia. “Aifa venerdì ci ha contattati – annuncia – perché è stato aperto un bando per raccogliere evidenze scientifiche sul trattamento scientifico dei monoclonali agli over 50 che non hanno fattori di rischio”.

Si tratta del Progetto Mantico, valido a livello nazionale: “significa che chiunque abbia un sintomo con tampone positivo – spiega – avrà diritto ad entrare in questo studio specifico”. Le cure monoclonali saranno fornite da Aifa. “Dopo questa sperimentazione – sottolinea Tacconelli – il Veneto potrà dare indicazioni scientifiche sul loro uso anche alle altre regioni”.

“In Italia ad oggi le somministrazioni sono state poco più di 2mila – ricorda – di questi quasi 420 hanno riguardato il Veneto”. Dunque, con gli Anticorpi monoclonali “in Veneto si potranno curare i pazienti dai 50 anni in su”. “Inizio con un dato molto interessante sui decessi a livello regionale: rispetto al periodo 2017-2019, nel 2020-2021 la mortalità in Veneto non è aumentata. Mi sembra un dato particolarmente significativo – afferma – . Sono poco più di 2mila, invece, i pazienti trattati in Italia con anticorpi monoclonali. Di questi oltre 420 sono stati curati in Veneto, 120 a Verona. Si tratta di un gruppo di persone, tutte over 70, con almeno una patologia pregressa. L’Istituto Superiore di Sanità ci dice che su un campione di 120 persone 30-35 finiscono ricoverate e 5 in media perdono la vita a causa del Covid. Nel nostro gruppo curato con gli anticorpi monoclonali non abbiamo registrato nessun decesso“.

Esemplare il caso di un 70enne positivo al Covid che, subito dopo i primi sintomi, “ci ha contatto – racconta – e ha ricevuto gli anticorpi monoclonali. I sintomi gli sono spariti entro 24 ore e il tampone è risultato negativo dopo 5 giorni. Gli anticorpi potrebbero essere una delle cure per il Covid – spiega ancora Tacconelli – .Venerdì scorso siamo stati contattati da Aifa e abbiamo messo in piedi il “Progetto Mantico”, valido a livello nazionale: significa che gli anticorpi monoclonali potranno essere utilizzati anche sui pazienti con più di 50 anni senza patologie pregresse ma positivi al Covid”. 1260 il totale dei pazienti che potranno essere curati con questo progetto.

“Mantico” prenderà il via nelle prossime settimane. La terapia va utilizzata nel più breve tempo possibile – continua la dottoressa – Più passa il tempo e meno gli anticorpi monoclonali riescono ad avere effetto. Vanno somministrati entro una settimana da quando si prende il virus. Nella ricerca verranno utilizzati anticorpi Lilly e Roche. Sarà un trial adattativo per capire quali sono i farmaci che funzionano di più nell’eliminazione dei sintomi nel più breve tempo possibile. Per essere inseriti nel progetto servirà un tampone rapido positivo e l’eventuale indicazione del medico di base. I pazienti non devono aver bisogno di ossigenoterapia. In tutto il Veneto oggi si somministrano tra le 20 e le 30 cure monoclonali al giorno. Un singolo centro ben organizzato potrebbe arrivare a fare un massimo di 15 trattamenti al giorno. La svolta nelle cure sta nella riduzione dei tempi e del tasso di mortalità”.