Vertenza ex stabilimento Mondadori Verona: "Di questo passo rimarrà il deserto!"

La Mondadori a livello nazionale ha fatto la storia del settore editoriale/grafico italiano e a livello locale è stata tra le realtà che hanno maggiormente contribuito allo sviluppo economico e sociale, quindi al benessere, del territorio veronese.
A Verona, negli anni Ottanta, Mondadori contava circa 2500 dipendenti e all’inizio degli anni duemila ancora circa 1500, ai quali si aggiungevano anche diverse centinaia dell’indotto.
Dal 2008 Mondadori ha iniziato con le “cessioni di ramo d’azienda” (esternalizzazioni) e queste politiche hanno accelerato inesorabilmente il declino dello stabilimento impoverendo il territorio.
In Elcograf, che dal 2008 si occupa di stampa e rilegatura, solo negli ultimi 5 anni si sono persi oltre 400 posti di lavoro, passando dai circa 500 ai circa 90 dipendenti attuali.
La logistica, effettuata da Ceva e Gea negli stabilimenti di Verona e Isola Rizza, subirà di fatto una notevole riduzione di posti di lavoro. Entro il primo marzo 2026 infatti, le attività di logistica saranno trasferite presso un cantiere a S. Giorgio Bigarello (provincia di Mantova).
Questo significa che le circa 100 persone occupate nei due stabilimenti saranno costretti, nella migliore delle ipotesi, a veder peggiorata la qualità di vita oltre che vedersi aumentare in maniera esponenziale i costi per recarsi a lavoro. Molto probabilmente però, la maggioranza sarà costretta a rinunciare perché le condizioni sono oggettivamente improponibili: disagi famigliari, salario invariato, costo per carburante aumentato, qualità di vita peggiorata, ecc.
Da diversi anni denunciamo con forza il drammatico problema della “desertificazione industriale” che sta caratterizzando il Veneto nell’indifferenza di molti soggetti istituzionali. La vicenda dell'ex stabilimento Mondadori di Verona è la fotografia perfetta di questa tendenza che deve essere necessariamente invertita.
Auspichiamo quindi che il prossimo Consiglio Regionale inserisca questo problema tra le sue priorità e abbia la lungimiranza di coinvolgere adeguatamente le organizzazioni sindacali che quotidianamente vedono sparire interi pezzi di industrie limitando fortemente le occasioni di lavoro per le giovani generazioni. La speranza è che il futuro Governatore del Veneto, la prossima Giunta Regionale e l’intero Consiglio regionale abbiano il coraggio di affrontare seriamente questo tema dando così prova voler concretamente aiutare e tutelare i giovani per sperare in un futuro dignitoso.

