Trevisi (PD): “Sicurezza e serietà: l’esperimento albanese dimostra che servono politiche reali"

«Sono stati spesi 671 milioni di euro per i centri in Albania, che avrebbero dovuto rappresentare una svolta nella gestione dei flussi migratori e che sono invece la prova concreta di quanto sia pericoloso trasformare un tema serio come la sicurezza in propaganda.»
Lo afferma Gianpaolo Trevisi, candidato del Partito Democratico alle regionali del Veneto, già direttore della Scuola di Polizia, commentando i dati diffusi lunedì scorso dal Corriere della Sera sul flop dei centri per migranti in Albania.
«La vicenda è chiara — continua Trevisi —: centinaia di milioni di euro pubblici sono stati spesi, effettuando tagli a 15 ministeri (tra cui sanità, scuola e lavoro) per finanziare un progetto che non ha raggiunto gli obiettivi dichiarati. Alla fine, gli immigrati vengono comunque riportati in Italia. Questo non è un piano di sicurezza, ma un costoso esperimento senza risultati.»
Trevisi sottolinea la necessità di una politica dell’immigrazione fondata su cooperazione europea, controlli efficienti e percorsi legali d’ingresso, non su accordi estemporanei e difficili da gestire.
«Da uomo delle forze dell’ordine — ricorda — so bene che la sicurezza si costruisce con regole chiare, mezzi adeguati e rispetto della dignità umana, non con le scorciatoie mediatiche.»
Trevisi conclude: «In Veneto come in Italia serve una visione seria: sicurezza significa garantire ordine e legalità, ma anche spendere con responsabilità e trasparenza ogni euro dei contribuenti. Occorre riportare equilibrio, competenza e concretezza in un tema che riguarda tutti, senza slogan e senza illusioni costose.»

