Attualità di Redazione , 22/09/2025 12:03

VIDEO | Tocatì, 100mila persone nell'edizione dedicata alla cultura Māori

La giornata conclusiva della 23ª edizione di Tocatì, il Festival Internazionale dei Giochi in Strada, ha regalato un'immersione totale nella cultura Māori, ospite d'onore di quest'anno, e nei giochi della tradizione italiana, trasformando Verona in un'arena a cielo aperto dove si sono incontrati mondi, generazioni e discipline.
La scelta di trasferire il Festival a Veronetta, presa lo scorso anno, si è confermata positiva per alleggerire il centro storico e al tempo stesso rivitalizzare il quartiere di Veronetta che è a ridosso del cuore cittadino ed ospita anche la cittadella universitaria.
L'energia ancestrale della Kapa Haka ha dato la carica a visitatori e giocatori. Per tutta la giornata, Piazza XVI ottobre e Parco della Provianda si sono animate con i giochi tradizionali Māori, un'ultima occasione per conoscere un patrimonio culturale fatto di gesti, sfide e comunità.  Ma è stato possibile scoprire la cultura Māori anche attraverso il cibo.
E nella giornata finale (e più affollata, essendo domenica), nelle strade sono rimbombati i suoni dei giochi della tradizione italiana, tutti da provare e riscoprire.
Il Gioco dei birilli, le sfide della Palota, la Pétanque, e l’immancabile la Lippa, il nostro s-cianco, l’appuntamento fisso che ha richiamato squadre da tutta Italia, pronte a sfidarsi in uno dei giochi più antichi e diffusi al mondo
Per gli appassionati di strategia i giochi da tavolo, mentre  gli spazi urbani sono diventati il terreno di gioco per atleti di parkour.
E poi tante attività pensate per i più piccoli: laboratori, la caccia al tesoro, il torneo di calciobalilla, fiabe e naturalmente momenti dedicati agli incontri e al teatro.
La carica dei 100mila ha animato per tutto il finesettimana Veronetta ed è ampiamente soddisfacente il bilancio degli organizzatori di AGA, l’Associazione giochi antichi di Verona, che dopo avere ottenuto il prestigiosi riconoscimento di Patrimonio Immateriale Unesco, hanno lavorato tre anni per allestire questa edizione con la Nuova Zelanda.