Attualità di Redazione , 11/09/2025 13:31

Export veneto in calo, Boschetto: “Veneto rimane terza regione esportatrice d’Italia"

boschetto

Dopo un avvio d’anno promettente, l’export del Veneto segna una battuta d’arresto nel primo semestre del 2025, con un calo dell’1,5% rispetto al trimestre precedente. Un rallentamento che segue l’andamento negativo del Nord Est (-2,4%) e che contrasta con la crescita registrata da altre aree del Paese, come il Centro Italia (+4,6%) e il Nord Ovest (+2,1%).

Il quadro si è ribaltato rispetto al primo trimestre, quando tutte le macro-aree italiane avevano mostrato segnali di crescita. Ora, invece, il bilancio semestrale per il Veneto si chiude in terreno negativo, con segnali di sofferenza nei mercati di riferimento. In particolare, si registra una lieve flessione nei rapporti commerciali con l’Unione Europea, dove spiccano i cali verso Germania (-1,3%) e Francia (-2,7%), mentre è più marcata la contrazione delle esportazioni verso i Paesi extra UE, con cali significativi verso Stati Uniti (-5,8%), Turchia (-8,8%) e soprattutto Cina (-12,6%).

Unica nota positiva arriva dagli Emirati Arabi Uniti, dove l’export veneto è cresciuto del 30,6%, confermando il potenziale dei mercati emergenti per le imprese della regione.

Dal punto di vista settoriale, alcuni comparti mantengono il segno positivo, come legno (+10,8%), alimentare (+8,5%) e chimica (+3,4%). In calo invece settori storicamente forti come macchinari, metallurgia, abbigliamento e automotive.

Secondo Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, nonostante il rallentamento, la regione mantiene una posizione di rilievo a livello nazionale: il Veneto è ancora la terza regione esportatrice d’Italia, contribuendo per il 12,5% all’export nazionale.

Boschetto evidenzia però alcune criticità strutturali: nel settore moda, ad esempio, il Veneto è più concentrato sulla subfornitura rispetto alla Toscana, il che lo rende più vulnerabile alla pressione sui margini e alla concorrenza internazionale. Anche la filiera automotive veneta, fortemente legata a Germania e Francia, risente della frenata dell’industria automobilistica tedesca, con ricadute su settori collegati come la concia.

Infine, Boschetto sottolinea come le transizioni digitale e green, insieme ai trend legati alla salute, stiano premiando quei territori che hanno investito in tecnologia e innovazione, come Lombardia e Lazio. Il boom negli Emirati Arabi, però, dimostra che la diversificazione dei mercati è una strada percorribile anche per il Veneto.

In sintesi, il rallentamento dell’export veneto non mette in discussione la solidità del suo tessuto produttivo, ma rappresenta un campanello d’allarme. Per restare competitivi sui mercati globali, servono nuove strategie, investimenti in innovazione e un maggiore orientamento verso i mercati emergenti.