Aggressione pronto soccorso di Legnago, Gottardi (UIL FPL): "Inaccettabile per gli operatori"

«Non possiamo più accettare che i nostri operatori sanitari siano quotidianamente esposti a episodi di violenza e rischio personale mentre svolgono il loro dovere di cura verso i cittadini. È urgente che la politica e le istituzioni mettano la sicurezza del personale sanitario in cima all’agenda, perché senza tutela degli operatori non c’è sanità che possa reggere», dichiara Stefano Gottardi, Segretario Generale UIL FPL Veneto.
La UIL FPL Veneto richiama l’attenzione della politica regionale – e in particolare dei candidati alle prossime elezioni del Consiglio Regionale del Veneto – sull’importanza di garantire sicurezza e dignità al lavoro sanitario. La sanità rappresenta una delle fondamenta strutturali della nostra società: senza un sistema ospedaliero solido, protetto e funzionante, non si può parlare di welfare e nemmeno di sviluppo sociale. Su questo non si può transigere.
L’ultimo episodio di violenza si è verificato sabato sera presso il Pronto Soccorso di Legnago: un paziente, trasportato in stato di alterazione e inizialmente non cosciente, durante le manovre di cura ha improvvisamente aggredito infermieri e medico. Dopo spinte e momenti di panico, ha persino scagliato un monitor contro il medico di turno, mancandolo solo per un soffio. Un episodio che ha lasciato operatori e pazienti sotto shock, e che conferma la drammatica vulnerabilità di chi lavora in prima linea.
E non si tratta di un caso isolato: meno di dieci giorni fa, il 30 agosto, sempre all’ospedale di Legnago, un altro paziente aveva creato momenti di vero terrore tra personale e degenti, arrivando a lanciare un estintore contro un tecnico e a devastare interi reparti. Solo l’intervento dei Carabinieri – costretti persino a utilizzare il taser – ha permesso di contenere la situazione.
Questi due gravi episodi, accaduti in un così breve arco di tempo nello stesso Pronto Soccorso, rappresentano la fotografia di una realtà che riguarda tutta la Regione Veneto: nelle nostre strutture si verificano quotidianamente aggressioni, spesso meno eclatanti, ma che segnano profondamente gli operatori. Una drammaticità che sembra non avere fine e che pesa come un macigno sul lavoro di chi garantisce, giorno e notte, assistenza e cure ai cittadini.
La UIL FPL Veneto ribadisce la necessità di:
- introdurre sistemi di sorveglianza attiva nei Pronto Soccorso;
- garantire presidi di sicurezza costanti a tutela di operatori e pazienti;
- riconoscere concretamente il rischio professionale che i sanitari affrontano ogni giorno.
«I nostri operatori sono un bene prezioso per la comunità. Non devono essere lasciati soli davanti alla violenza – conclude Gottardi –. Ci aspettiamo risposte chiare e impegni concreti dalla politica regionale. La sicurezza della sanità veneta non può più aspettare».