Altri sport di Redazione , 03/08/2025 8:05

Mondiali di nuoto, 4x100 mista solo quarta: bronzo per Pilato nei 50 rana

Ceccon
Ceccon

L'acuto azzurro nell'ultima giornata dei mondiali di nuoto di Singapore porta la firma di Benedetta Pilato che conquista il bronzo nei 50 rana, confermandosi sul podio iridato per la quinta volta da quando aveva 14 anni con Anita Bottazzo quarta e ormai entrata in una nuova dimensione; quarta è anche la 4x100 mista che guarda al futuro con rinnovate ambizioni.

L'Italnuoto del dt Cesare Butini continua a scrivere pagine di successi e di storia, chiudendo con sette medaglie (1-4-3) e soprattutto la consapevolezza di aver posto ancora una volta le basi per il futuro.

"E' stata un'Italia fantastica, sopra ogni più rosea aspettativa - le parole di Butini ai microfoni di Rai Sport - quello che mi auguravo era la spinta dei giovani, e c'è stata. D'Ambrosio, Bacico, hanno dato una spinta ed una fiducia anche agli atleti più esperti; hanno risposto presente Martinenghi, Ceccon, ma anche tutti quanti gli altri, con una splendida 4ž100 stile libero, ma soprattutto anche con Quadarella, e la 'giovanissima' Di Pietro. La squadra ha combattuto, ha risposto giorno per giorno a quelle che sono state le difficoltà". Nel chiaroscuro del nuoto azzurro, il Mondiale tra podi e delusioni di Ceccon, la medaglia sfiorata dalla 4x100 mista nell'ultimo giorno, i guai fisici che hanno tenuto lontano dalla vasca Paltrinieri.

Il Mondiale di Singapore va in archivio con un bottino complessivo di tutto rispetto per l'Italia: 19 medaglie in totale e il nono posto nel medagliere (due ori, undici argenti e sei bronzi) e la soddisfazione del n.1 della Fin, Paolo Barelli, che parla di una "Italia orgogliosa, competitiva, capace di emozionare e di rinnovarsi". Nell'ultimo giornata di gare in vasca, Benedetta Pilato va oltre una condizione fisica non ottimale e si prende il bronzo nei suoi 50 rana. Un atto conclusivo d'altissimo livello. Di cuore, testa e classe la finale della 20enne tarantina e primatista italiana nella finale vinta dalla lituana Ruta Meilutyte davanti alla cinese Tang Qianting. Quarta una bravissima Anita Bottazzo.

"Sono contentissima. La condizione è quella che è ed il tempo non è eccezionale, ma in questi contesti conta mettere la mano davanti - spiega Pilato - Questa medaglia ci voleva tanto, ho sempre raccontato i miei problemi e quanto ci combatta e la stagione è stata difficile. E' una medaglia frutto dell'abnegazione e del lavoro. Non è facile salire sul podio mondiale per la quinta volta consecutiva. Questa è la gara che mi ha fatto conoscere e da cui è partita la mia carriera. Voglio anche fare i complimenti ad Anita (Bottazzo ndr) perché ha difeso alla grande i colori azzurri nei 100 che sono stati duri da vedere da spettatrice".

Sono mancati dieci centesimi alla 4x100 mista per confermarsi sul podio iridato, dopo quello di Doha 2024. L'Italia è quarta in 3'28"72, non sono bastate le frazioni dei campioni olimpici Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi che offre il cambio in prima posizione. Poi Federico Burdisso e Carlos D'Ambrosio danno l'anima per restare aggrappati alla zona medaglie, ma le vedono sfuggire nella bagarre finale che premia la Russia sotto bandiera neutrale oro con il record europeo in 3'26"93; l'argento è della Francia, trascinata da una sensazionale frazione a farfalla di Maxime Grousset e il bronzo degli Stati Uniti in 3'28"62. "Stavo bene in acqua e mi sono sentito bene - racconta Ceccon - Sono arrabbiato perché volevo prendere un'altra medaglia e sarebbe stata la quarta. Vederla sfuggire per un decimo è un peccato. Ho dimostrato anche questa sera di essere in grande forma".

Prosegue Martinenghi: "C'è grande rammarico perché era alla nostra portata. Le staffette sono così d'altronde. Alla fine ero morto ed ho dato tutto. Chiudo qui il mondiale in cui siamo stati tutti grandi come sempre". Continua Burdisso: "Mi sento un po' responsabile dell'andamento. Però ho dato tutto quello che avevo. Sono convinto che questa staffetta abbia un bel futuro davanti a se. Io riparto da qui e da un mondiale che mi ha ridato le sensazioni che mi mancavano da un po' di tempo".

"Mi aspettavo che Alexy partisse così forte e ho provato a tenere testa - conclude D'Ambrosio - Negli ultimi cinquanta però ho sofferto tantissimo; ho anche provato a reagire ma non ce l'ho fatta a recuperare". Capitolo tuffi: il mondiale di tuffi si conclude con un bottino storico per l'Italia. Tre medaglie, una d'oro e due di bronzo, due quinti posti, la partecipazione a nove finali e un trend in crescita per una nazionale giovane che si è presentata a Singapore con due debuttanti (Elisa Pizzini e Simone Conte) e una squadra molto giovane. Il dt Oscar Bertone è soddisfatto: "E' stato un mondiale indimenticabile. Dove, insieme alle medaglie, c'è una nazionale giovane, in crescita, che ci lascia sperare che il futuro sia dalla nostra parte", dice al sito della Fin.