Attualità di Redazione , 19/08/2025 10:14

Mappatura nei, Comitati Veronesi Salute Pubblica: "La Regione minimizza, cittadini preoccupati"

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“Dopo le critiche sulla cancellazione della mappatura dei nei dalle prestazioni pubbliche, la Regione Veneto ha diffuso un comunicato di chiarimento. Purtroppo, più che rassicurare, le risposte hanno lasciato cittadini e medici ancora più preoccupati”, così in un comunicato i Comitati Veronesi per la difesa della sanità pubblica.

"La Regione sostiene che la mappatura sistematica dei nei “non ha dimostrato efficacia nella riduzione della mortalità per melanoma” e che quindi non può essere considerata uno screening paragonabile a mammografia o colonscopia. Ma questa argomentazione rischia di minare la cultura della prevenzione: davvero un paziente dovrebbe autovalutare se un neo è “sospetto” prima di rivolgersi al medico di base?

Molte diagnosi precoci di melanoma – e tanti casi salvati – derivano proprio da *visite periodiche di controllo* effettuate senza sintomi evidenti. Un cittadino racconta: “Se non avessi fatto quella visita di controllo dei nei, oggi sarei morto. Un dermatologo ha individuato un melanoma che da solo non avrei mai potuto riconoscere”.

La Regione afferma di voler “tutelare al massimo” i cittadini con percorsi specifici su richiesta dei medici di base. Ma la realtà è che i medici di famiglia, già sovraccarichi e con il numero più alto di pazienti in Italia, non hanno né formazione né strumenti adeguati (come il dermatoscopio) per fare da filtro a prestazioni specialistiche così delicate.

Questa scelta non riduce le liste d’attesa: semplicemente toglie prestazioni dal pubblico, spingendo i cittadini verso il privato e aumentando disuguaglianze. Nel frattempo, chi non potrà pagare rischierà diagnosi tardive e conseguenze gravi sulla salute.

La sanità non si migliora con i tagli e le scorciatoie contabili. Si migliora investendo in personale, strumenti e prevenzione. "La salute non è una merce: è un diritto universale", conclude il comunicato.