Le olive cadono prima a causa del caldo anomalo

In diversi oliveti della provincia di Verona si sta verificando un fenomeno preoccupante che sta danneggiando la produzione: le olive, soprattutto quelle esposte a sud, stanno iniziando a seccarsi dalla punta e a diventare nere, cadendo prematuramente dagli alberi. Questo fenomeno, noto come "cascola", è considerato fisiologico quando interessa una bassa percentuale di frutti (circa l'8-10%), ma quest'anno i danni sono molto più gravi, superando anche il 60% delle olive.
La causa di questa cascola anomala è principalmente da ricondurre alle ondate di calore intense che hanno colpito la regione, con temperature superiori ai 30 gradi per un mese. Le olive, ancora piccole, hanno subito un riscaldamento eccessivo, che ha causato il danneggiamento dei tessuti vegetali e la necrosi della polpa, pur mantenendo il flusso di linfa nei piccioli e nei noccioli. Questo fenomeno è più evidente nelle piante esposte al sole diretto, mentre le olive in zone più ombreggiate si sono conservate meglio.
Enzo Gambin, direttore dell'Aipo di Verona, sottolinea che non sono stati rilevati parassiti o malattie, ma i colpi di calore hanno avuto un impatto devastante. Per ridurre i danni futuri, saranno necessarie pratiche agronomiche preventive, come l'uso di imbrattanti termoregolatori (polveri di roccia come caolite, zeolite o talco) che aiutano a contrastare lo stress da calore e siccità. Gambin prevede una raccolta media per il 2025 e si prepara ad affrontare un 2026 con strategie agronomiche mirate a proteggere meglio le piante dal calore e dalla mancanza di acqua.