Alla biblioteca centrale Frinzi la mostra "I segni dell'anima"

Lunedì 23 giugno, alle ore 11, verrà inaugurata alla Biblioteca centrale Arturo Frinzi - via San Francesco, 20 - la mostra I Segni dell’anima, con le opere di detenute e detenuti coinvolti nel progetto I Suoni della Bellezza, laboratorio ideato dal M° Nicola Guerini, direttore d’orchestra e attivo divulgatore, che da anni promuove negli Istituti penitenziari un percorso percettivo attraverso l’ascolto della musica.
Un ascolto immersivo ad occhi chiusi che genera segni e narrazioni creative fissate sui fogli con l’uso dei colori, stimolando non solo la dimensione emozionale e istintiva del detenuto, ma anche coinvolgendolo in un approccio introspettivo basato sulla comprensione e l'interiorizzazione del percorso rieducativo vissuto in carcere.
Il progetto, sotto l’egida del Rotary Club Verona, è divenuto protocollo con il Provveditorato di Padova (2021) per sedici Istituti penitenziari del Triveneto e si realizza grazie al contributo del Rotary Club Verona e dell’Inner Wheel di Verona e Padova. La mostra rientra tra le attività del laboratorio e in questi anni, patrocinata dal Comune di Padova è diventata un appuntamento fisso negli spazi di Palazzo Zuckermann e alle Scuderie del Comune di Padova.
LA MOSTRA - I Segni dell’anima. Il Suono, la Natura, il Sogno, aperta al pubblico da lunedì 23 giugno fino all’8 settembre e dedicata al mondo della Natura e alle sue percezioni cromatiche e sonore, è realizzata con la curatela di Silvia Prelz, Maurizio Longhin e dello stesso Guerini, in collaborazione con Maurizio Bruno. L’iniziativa, con il patrocinio del Comune di Verona, del Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria del Triveneto, in collaborazione con l’Università di Verona e con il sostegno del Rotary Club Verona e Inner Wheel Club di Verona, prevede l’esposizione di oltre 85 elaborati realizzati con tecnica mista, raccolti negli Istituti penitenziari di Verona, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza e Trento.
Durante il laboratorio i detenuti e le detenute hanno prodotto disegni nati dall’ascolto immersivo di celebri pagine sinfoniche: un grande mosaico scaturito dalle note di Debussy, Ravel, Copland, Stravinsky, Mozart e molti altri, le cui tessere sono mappe emotive di un sentire individuale e autentico. Il visitatore sarà guidato dalle testimonianze scritte e dalla ricchezza cromatica delle forme immerse in un habitat immaginifico che diventa un Sogno da raccontare e luogo dell’anima, mentre la fruizione di alcuni elaborati sarà mediata da profili di sagome di donne, uomini e bambini, rivolte sia verso gli elaborati sia verso lo spettatore: una barriera “svuotata” dalla forza della Bellezza che diventa dialogo tra noi e l’altro, abbatte i pregiudizi e nutre una convivenza attiva nella condivisione.
“E’ un bellissimo progetto – spiega l’assessora Luisa Ceni – dove attraverso la musica e la bellezza si arriva all'emotività delle persone che sono attualmente recluse. Una iniziativa nata a Verona e che oggi è oggetto di un protocollo che riguarda tutte le case circondariali penitenziari del Triveneto. Un lavoro importantissimo, realizzato con un'altissima professionalità e che coinvolge tante realtà del nostro territorio. Gli elaborati in mostra sono il frutto delle attività effettuate in carcere dal Maestro Guerini, che tramite l'ascolto guidato di musica e di brani, induce i detenuti e le detenute alla realizzazione di disegni e testi. Questo vuol dire smuovere le persone per far scaturire delle emozioni, in un percorso più ampio di rieducazione”.
Programma inaugurazione
Lunedì 23, dopo i saluti istituzionali, Nicola Guerini spiegherà al pianoforte le caratteristiche del progetto. Seguirà il taglio del nastro con la visita guidata della mostra e il seminario “Una pedagogia della Bellezza” nella sala Alessandro Zanella, con l’intervento di autorità e ospiti.
Saranno presenti Daniela Brunelli, Coordinatrice del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo di Verona, Luisa Ceni, assessora alle Politiche sociali e abitative, Terzo settore e Ambito territoriale sociale, Rosella Santoro, Provveditore dell'Amministrazione Penitenziaria del Triveneto, Tindara Inferrera, Responsabile dei rapporti istituzionali per il progetto I Suoni della Bellezza, Nicola Guerini, direttore d’orchestra, ideatore e promotore del Progetto I Suoni della Bellezza, Maria Grazia Bregoli, direttrice della Casa Circondariale di Verona e della Casa Reclusione Venezia.
Inoltre, interverranno Carlo Vinco, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Ivan Salvadori, docente di Diritto penale e Referente per i rapporti con la Conferenza nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli universitari penitenziari (CNUPP), Alessandra Cordiano, docente di Diritto privato e referente del Rettore per la Sostenibilità sociale, Caterina Fratea, docente di Diritto dell’Unione europea e direttrice del Centro di Documentazione Europea. Modererà l’incontro Isabella Ottobre, storica dell’arte.
La mostra si concluderà l’8 settembre con la partecipazione del pianista jazz Giuseppe Dato, in collaborazione con il Festival pianistico internazionale Bartolomeo Cristofori di Padova.
“Siamo profondamenti grati al Maestro Nicola Guerini, non solo per essere il promotore di un progetto di così elevato senso civico ed etico, ma anche per aver portato la mostra a Verona, dove gli straordinari laboratori di ascolto immersivo hanno preso forma. L’esposizione delle opere nella Biblioteca Frinzi rafforza ulteriormente il dialogo con una realtà che il nostro Ateneo ha a cuore, come sottolineato nell’Accordo di collaborazione per garantire pari opportunità di studio e formazione alle persone detenute o in regime di limitazione della libertà individuale, stipulato nel 2023 con diverse istituzioni presenti nel Veneto” afferma Daniela Brunelli, Coordinatrice del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo di Verona.
“Ringrazio innanzitutto il Rotary Club di Verona e il maestro Nicola Guerini, che coadiuvano con passione l'Amministrazione Penitenziaria nel suo mandato istituzionale di promozione di interventi tesi a ridurre il disagio e la sofferenza delle persone detenute - dichiara Rosella Santoro, Provveditore Regionale Amministrazione penitenziaria Padova -. Questa esperienza, ripetuta nel corso degli anni, offre la possibilità di esprimere e comunicare sentimenti ed emozioni attraverso il linguaggio musicale e pittorico, supportando la popolazione ristretta nel processo di adattamento alle difficoltà psicologiche che la reclusione comporta”.
“La Musica è linguaggio universale che ci insegna a ri-conoscere il nostro patrimonio percettivo ed emozionale - dichiara Nicola Guerini, ideatore del progetto I Suoni della Bellezza -. Il suo insegnamento più grande è l’ascolto, un ascolto che diventa esperienza immersiva individuale per nuovi percorsi di crescita consapevole”.
“I Suoni della Bellezza” è ormai molto più di un laboratorio: è la testimonianza di come, anche nei luoghi più difficili, l’arte possa nascere e trovare voce attraverso la musica – afferma Tindara Inferrera , responsabile dei rapporti istituzionali per il progetto I Suoni della Bellezza –. Questi disegni sono finestre aperte sull’interiorità di chi spesso non ha voce”.
“L'esperienza artistica guidata dal maestro Guerini può rinnovare e creare i cammini di vita interrotti dal reato. Presentare in una mostra le creazioni dei detenuti rappresenta l'occasione per far conoscere alla società una realtà spesso solo immaginata o ignorata. - afferma Maria Grazia Bregoli -. L'espressione artistica diventa un processo di valorizzazione dell'individualità del detenuto. Le opere dei detenuti e delle detenute creano un legame con la comunità all'interno della quale un giorno torneranno cambiati grazie all'arte e alla Bellezza”.
“Ho voluto fortemente far conoscere alla città questo progetto, che definirei encomiabile e che il M° Guerini guida con grande perseveranza – dichiara Paola Riva Raffaelli, presidente Inner Wheel Club di Verona -. Il percorso percettivo diventa strumento di conoscenza di sé grazie all’ascolto immersivo ad occhi chiusi le persone recluse sentono affiorare immagini suscitate dai brani, fissati poi sulla carta”.
Biblioteca centrale Arturo Frinzi dell’Università di Verona
23 giugno – 8 settembre
Tutti i giorni ore 8-23.30 – ingresso libero