Impianto di accumulo su area agricola, il Comune di Bussolengo esprime parere negativo

Con una lettera inviata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, anche il Comune di Bussolengo ha espresso parere negativo alla realizzazione di un impianto di accumulo di energia elettrica da 150 Megawatt su un terreno agricolo di proprietà condivisa con il Comune di Sona.
Il progetto risulta infatti incompatibile con gli strumenti urbanistici vigenti del Comune di Bussolengo, che classificano l’area interessata come zona agricola. La proposta prevede inoltre la realizzazione di strutture in calcestruzzo armato e una trasformazione del suolo non conforme alla destinazione d’uso attuale, come riconosciuto dalla stessa società proponente nella propria Relazione di inserimento urbanistico.
«Abbiamo analizzato attentamente il progetto e riteniamo che non sussistano le condizioni per approvarlo – dichiara il Sindaco Roberto Brizzi –. La proposta è in contrasto con la pianificazione urbanistica comunale, non garantisce le necessarie tutele ambientali e paesaggistiche, e non tiene conto delle norme regionali in materia di contenimento del consumo di suolo. Si tratta di un’area agricola che va salvaguardata».
Ulteriori criticità riguardano l’assenza di una relazione progettuale completa per la realizzazione della nuova strada di accesso prevista, elemento che impedisce una valutazione completa sulla compatibilità dell’opera con le normative edilizie e urbanistiche. Inoltre, non risultano studi adeguati sulla regimentazione delle acque, né sono state presentate proposte di mitigazione o compensazione ambientale, come richiesto dalla normativa vigente.
«Il territorio di Bussolengo ha già contribuito in modo significativo alla transizione energetica, ma ciò non può avvenire a discapito dell’agricoltura, del paesaggio e della sostenibilità ambientale – sottolinea l’assessore all’ecologia Giovanni Amantia –. Questo progetto, per come è stato presentato, non è compatibile con i valori e le scelte pianificatorie della nostra comunità».