Benacus Hub: l'Università studia dove vanno i turisti

Hanno raccolto e unito due tipologie di dati: da un lato le recensioni online lasciate dai turisti su portali come Trip Advisor, dall’altro dati presi dagli smartphone che mostrano dove si sono mosse le persone durante la giornata.
Questo ha permesso ai ricercatori del team del Dipartimento di Management dell’Università di Verona, di ricostruire con precisione quali luoghi vengono visitati e con quale frequenza, di capire quali aree siano sovraffollate, a che ora, e quali invece poco conosciute ma potenzialmente attrattive.
Un nuovo approccio metodologico che permette di capire che percorsi facciano i visitatori e di studiare metodi per rendere il turismo più sostenibile.
E’ uno dei risultati di cui si è parlato a Peschiera del Garda durante Lake Tech Day, il secondo appuntamento del progetto Benacus Hub, ideato e coordinato da Damiano Bazzoni, voluto dal Comune di Peschiera del Garda con il contributo della Camera di Commercio di Verona e il patrocinio del Dipartimento di Management Informatica dell’Università di Verona, Federalberghi Garda Veneto,e Destination Verona & Garda Foundation.
L’appuntamento si è tenuto mercoledì 28 maggio alle ore 18 nella Sala conferenze del Centro Civico Gandini di Peschiera del Garda.
“Questa ricerca offre uno strumento pratico per le città e le destinazioni in generale, che vogliono valorizzare il proprio territorio senza danneggiarlo”, spiega la professoressa Ilaria Confente del Dipartimento di Management. “Capire come si muovono i turisti permette di promuovere nuove mete, alleggerire le aree più congestionate e tutelare l’identità locale. Il nostro obiettivo è aiutare le destinazioni turistiche a migliorarsi, puntando su sostenibilità, autenticità e qualità dell’esperienza”.
Non chiusure, quindi, con lo scopo di contingentare gli accessi ad un particolare luogo. Ma uno studio dei dati per guidare i flussi.
Anche perché, e i dati studiati negli ultimi dieci anni dai ricercatori lo dimostrano, il turismo è cambiato. Non è vero, come si sarebbe portati a pensare, che i turisti vadano tutti negli stessi posti.
“Negli ultimi dieci anni abbiamo notato la crescita della ricerca di esperienze autentiche”, spiega Confente. “Soprattutto i turisti stranieri riportano esperienze che a noi non verrebbero nemmeno in
mente. L’interesse verso punti di attrazione che non sono di massa sta crescendo. Da un lato è il frutto di un’attenzione maggiore alla sostenibilità, dall’altro di un’offerta turistica studiata in modo sempre più preciso”.
Una realtà, questa, che si sposa alla perfezione con quanto elaborato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona che propone agli operatori turistici e agli enti locali di sfruttare le recenti innovazioni in ambito dell’intelligenza artificiale per indirizzare i turisti verso comportamenti più sostenibili.
“I sistemi di raccomandazione turistici– spiega la dottoressa Sara Migliorini del Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona- nati con l’intento di produrre dei suggerimenti personalizzati a misura del singolo utente possono essere sfruttati anche dagli operatori turistici e dagli enti locali per guidare le scelte dell’utente verso comportamenti più sostenibili. Tra questi sicuramente la possibilità di redirigere i flussi turistici verso attrazioni poco frequentate, oppure suggerire degli orari di visita alternativi che permettano di redistribuire gli utenti senza impedire loro di visitare le località o le attrazioni più note”.
Una duplice possibilità, quella emersa a Benacus Hub. Quella di studiare dati raccolti negli ultimi dieci anni che mostrano come il turismo sia cambiato, come si muova, in che direzioni, e infine quella di affidarsi a sistemi che indirizzino i turisti in luoghi meno affollati, in orari migliori, facendo percorsi differenti.
E se da Peschiera è partito questo progetto con lo scopo di approfondire temi determinanti per lo sviluppo del turismo, mettendo in rete esperti del settore, Verona si è rivelata essere la perfetta città laboratorio.
“La città di Verona negli ultimi anni ha dovuto affrontare in alcuni momenti dei picchi di flussi”-spiega Confente- ed è stata scelta per testare questo nuovo metodo. I risultati hanno confermato che i dati raccolti sono affidabili e utili per riprogettare il turismo in modo più equilibrato e sostenibile”.
Durante Lake Tech Day ci sono stati poi tanti altri interventi di esperti di turismo e di intelligenza artificiale. Oltre al primo cittadino Orietta Gaiulli, Paolo Artelio, Presidente di Verona&Garda Foundation, Mattia Boschelli, Direttore Federalberghi Garda Veneto, e Damiano Bazzoni, ideatore e coordinatore di Benacus Hub.