Attualità di Redazione , 26/05/2025 7:52

Dopo Eataly, RSVP: "Chiediamo un nuovo polo culturale, per una città viva"

Eataly

“In un momento in cui Verona si interroga sul futuro dei suoi spazi urbani, riteniamo urgente avviare una riflessione condivisa e prospettica sull’ex Ghiacciaia. Si tratta di un luogo dal forte valore simbolico e potenziale strategico, che merita di essere restituito alla comunità attraverso una vocazione culturale chiara e strutturata”, così in un comunicato la Rete Spettacolo Verona Professionisti.

“Verona è ricca di talenti, di realtà artistiche e culturali vitali, spesso in cerca di spazi adeguati dove esprimersi, progettare e incontrare il pubblico. È per questo che riteniamo fondamentale immaginare per l’ex Ghiacciaia un destino che vada nella direzione di un polo culturale urbano, capace di mettere a sistema le energie già presenti, valorizzandole e mettendole in dialogo con il quartiere e la città tutta. Siamo convinti che una visione urbana integrata e partecipata debba essere il punto di partenza. Una visione che coinvolga professionisti, enti pubblici, fondazioni, imprese culturali e il terzo settore, nella logica della co-progettazione e della corresponsabilità, come dalla normativa nazionale sui Partenariati Speciali Pubblico-Privato (PSPP)”, prosegue RSVP.

“È necessario superare modelli occasionali o frammentari: per far vivere i luoghi serve costruire sinergie solide e continuative, in cui ognuno possa contribuire con la propria competenza e visione. L’ex Ghiacciaia, per ampiezza e posizione, rappresenta un’opportunità unica per sperimentare questo approccio. In tal senso, condividiamo pienamente lo spirito dell’intervento dell’architetto Massignan: la città ha bisogno di spazi culturali vivi, non di contenitori vuoti. Siamo disponibili al confronto con Fondazione Cariverona e l’Amministrazione comunale e con tutti i soggetti interessati, perché questo sito possa ritrovare la sua funzione pubblica e generativa, in equilibrio tra iniziativa privata e responsabilità collettiva. In vista della prima convocazione della Consulta per lo Spettacolo dal Vivo, prevista nei prossimi mesi, auspichiamo che anche questo tema possa essere oggetto di attenzione. Crediamo infatti che il settore culturale debba far sentire la propria voce di fronte a una trasformazione urbana di tale portata. Non si tratta solo di uno spazio. Si tratta di visione, responsabilità e futuro”.