Giornata mondiale ipertensione, il 17 maggio due postazioni in piazza Bra

Ne soffrono tre veronesi su dieci, ma altri tre veronesi non sanno di averla. È l’ipertensione arteriosa (pressione alta), una patologia diffusa che è la più importante causa di malattie cardiovascolari come l’infarto miocardico e/o l’ictus cerebrale. In molti casi l’ipertensione non dà particolari sintomi, se non quando è troppo tardi e ha già provocato danni all’apparato cardiocircolatorio o al rene.
Per questo motivo, la sensibilizzazione alla popolazione è particolarmente importante e cade ogni anno il 17 maggio, con la Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa, promossa in tutto il mondo dalla World Hypertension League e in Italia dalla Società Italiana dell’Ipertensione arteriosa, proprio per abbassare la percentuale di chi è inconsapevole o non è trattato adeguatamente. Domani, sabato 17, in piazza Bra, ci saranno due postazioni dove sarà possibile misurare la pressione, con una iniziativa Aoui a cui hanno aderito Federfarma, Ordine dei Farmacisti e Associazione Farmacisti Volontari in Protezione Civile.
Ad organizzare l’iniziativa è il prof Cristiano Fava, specialista accreditato a livello Europeo (European Hypertension Specialist), responsabile del Centro dell’Ipertensione presente al policlinico “GB Rossi” di Borgo Roma (UOC Medicina C). Insieme alla sua équipe e ad altri specialisti AOUI, come la prof.ssa Francesca Pizzolo, intendono promuovere uno stile di vita sano e la consapevolezza dell’importanza della misurazione della pressione e del controllo,
Lo stile di vita è importante. Un corretto stile di vita è fondamentale per prevenire la malattia. Oltre a ridurre l’assunzione di sale, risulta efficace il consumo di una dieta equilibrata, di tipo Mediterraneo, ricca di legumi, frutta, verdura e pesce, limitando il consumo di bevande zuccherate ed alcool. Naturalmente nei pazienti sovrappeso ed obesi sarà necessario ridurre il numero di calorie giornaliere. È anche particolarmente utile svolgere regolarmente attività fisica ed è consigliabile una camminata a passo svelto o bicicletta per almeno 30 minuti 4 volte la settimana. Se questo non bastasse sarà necessario consultare il medico che prescriverà una terapia farmacologica da seguire regolarmente.
Fattori di rischio. L’ipertensione colpisce indistintamente maschi e femmine, ma è più presente negli uomini sotto i 50 anni e nelle donne sopra i 65 anni. Spesso la causa è sconosciuta (ipertensione essenziale o primitiva nel 85-90% dei casi), anche se talvolta si riconoscono alcune cause secondarie, potenzialmente rimuovibili. Sono noti alcuni fattori di rischio per l’ipertensione essenziale, oltre all’età: familiarità, eccessivo consumo di sale, dieta scorretta, sovrappeso o obesità, sedentarietà, uso di alcuni farmaci o sostanze (pillola contraccettiva, antinfiammatori, cortisonici, vasocostrittori nasali, anfetamine, cocaina, etc.).
La competenza dell’UOC di Medicina Generale C. Dal 2016 è Centro di Eccellenza Europeo per l’ipertensione arteriosa, titolo attribuito dalla Società Europea dell’Ipertensione (ESH), su proposta della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa. All’interno della UOC sono presenti elevate competenze nell’ambito diagnostica e della cura dell’ipertensione in tutte le sue manifestazioni. Ci sono ambulatori dedicati alle forme secondarie di ipertensione arteriosa (dovute a cause endocrine, renali e vascolari), all’ipertensione in gravidanza (unico nella Regione), all’ipertensione nell’età adolescenziale/infantile, ai disordini metabolici (molto frequenti con ipertensione). Si eseguono esami ecografici per lo studio delle arterie, per evidenziare eventuali lesioni aterosclerotiche e le caratteristiche della parete vascolare, come pure lo studio del cuore.
Prof Fava: “Il dato più rilevante è la percentuale della popolazione generale che non sa di essere ipertesa. Questo significa essere esposti a rischio cardiovascolare con possibilità di eventi gravi come l’infarto, l’ictus e le malattie renali croniche. Non dobbiamo stancarci di ricordare a tutti i cittadini di tenere monitorata la pressione, anche da soli, per avere maggiori garanzie di una vita sana. Oltre all’importanza della diagnosi, si aggiunge quella sull’aderenza alla terapia. Analoghi rischi si corrono se la terapia non viene assunta regolarmente o addirittura sospesa, un fenomeno che si riscontra nel 40% dei casi entro il primo anno dalla diagnosi. È ancora molto bassa nella popolazione adulta la consapevolezza dell’importanza della misurazione pressoria: questa è una sfida da vincere insieme ai medici di medicina generale con i quali già collaboriamo”.