Attualità di Redazione , 06/05/2025 13:10

Isola della Scala, nel limbo della non autosufficienza nasce “La casa di Livio”

Isola della Scala
Isola della Scala

Troppo autosufficienti per una Rsa, non abbastanza per poter vivere da soli: il Comune di Isola della Scala vara il progetto “La casa di Livio”. La Giunta ha approvato la delibera che istituisce un nuovo servizio di domiciliarità in un appartamento dell’Erp “Ex Consorzio”, il condominio di edilizia residenziale pubblica la cui riqualificazione è stata inaugurata a fine marzo.

L’obiettivo è permettere ad anziani o ad adulti, in condizioni di fragilità, di trovare un alloggio temporaneo in ambienti protetti di tipo familiare, al fine di ritardare l’ingresso in residenze sanitarie. In particolare il progetto è rivolto a quelle persone prive dei requisiti per ottenere un posto in una casa di riposo e senza una rete parentale o amicale che le possa aiutare.

L’appartamento individuato per l’accoglienza temporanea prevista dal progetto si trova al piano terra dell’Erp. I servizi previsti dalla delibera riguardano l’assistenza personale, la fornitura di pasti e lo psicologo a domicilio.

“Poiché l’Ex Consorzio è una struttura di edilizia residenziale, per rendere operativo il progetto appena approvato dalla Giunta, siamo in attesa del nulla osta da parte della Regione – afferma l’assessore ai Servizi Sociali, Matilde Perbellini –. L’impegno economico è circa un quarto di quello che è necessario in una Rsa, dove però va ricordato che i servizi sono più complessi e impegnativi sia da un punto di vista di struttura che di personale. Un costo per l’utente che, a seconda dell’Isee, può essere ulteriormente abbattuto fino a dimezzarsi”.

Il progetto prende il nome da un precedente ospite dell’Erp, venuto a mancare quest’anno e che aveva trovato nei servizi del Comune e negli altri residenti nella struttura una rete di sostegno.

“Questo è probabilmente uno degli aspetti più innovativi del progetto – sottolinea il Sindaco Luigi Mirandola -, infatti abbiamo previsto di facilitare una forma quotidiana di ‘custodia sociale’ e di integrazione e socializzazione, portata avanti da quegli ospiti dell’Erp che sono autosufficienti e che, in

forma volontaria, si sentono di dare un piccolo aiuto quotidiano, come una visita giornaliera anche per un semplice ‘come ti senti oggi’ o per chiedere se ci sia bisogno di qualcosa e poi, eventualmente, allertare il Comune in caso di necessità che richiedano servizi e personale dedicati. Vogliamo in questo modo operare, insieme ai nostri concittadini di buona volontà, non solo per assicurare assistenza istituzionale a chi non è completamente autosufficiente, ma anche per contrastare l’isolamento e inserire le persone in un contesto di comunità inclusiva”.

“C’è un limbo tra chi è in possesso dei requisiti per l’ingresso in Rsa e chi, pur non avendoli, non può comunque farcela da solo – sottolinea l’Assessore Perbellini -. Questo progetto si vuole inserire in quel vuoto e, almeno in parte, colmarlo. Attendiamo il riscontro dalla Regione, da sempre sensibile a questi temi. Noi siamo pronti a cominciare”.