Giornata internazionale Ostetrica: un mestiere antico in continua evoluzione

Far nascere i bambini è un mestiere antico che ha una duplice responsabilità: umana e sanitaria. L’ostetrica non è fondamentale solo in sala durante il parto, ma rappresenta un pilastro portante nel momento più emozionante della vita di una famiglia. Infatti, oltre a dare il supporto medico, il suo contributo è anche e primariamente emotivo. Per questo, in occasione della “Giornata internazionale dell’ostetrica” che si celebra il 5 maggio, è importante raccontare questa professione che non solo tutela la salute di mamma e nascituro ma ha anche un valore sociale.
L’ostetrica fa molto di più che far nascere un bambino, è professionalmente competente per la salute sessuale e riproduttiva, per la fertilità ma anche per l’età matura di climaterio e menopausa. Sono state chiamate ‘levatrici’ fino al 1937, poi ostetrica e nel 1977 la professione è stata estesa anche agli uomini, parallelamente c’è stata l’evoluzione scientifica del mestiere. Oggi le ostetriche hanno responsabilità di diagnosi, di assistenza postnatale e rianimazione neonatale. Le 72 professioniste in Aoui lavorano a pieno regime nei due reparti di ostetricia che sono ad altissimi volumi e con una intensa complessità di casi clinici, per questo hanno sviluppato specifiche competenze in grado di affiancare specialisti per patologie neonatali che altrove non si trovano.
Partorire in Aoui. In Aoui l'ostetrica non è una figura secondaria, il suo contributo è centrale e si realizza in molteplici ambiti. Dagli ambulatori, dove esegue test di diagnosi prenatale, agli incontri di accompagnamento alla nascita, durante i quali la partoriente viene seguita da un'unica professionista che assicura continuità e supporto. È in grado di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono intervento medico e di praticare le relative misure di particolare emergenza. Inoltre, il reparto si impegna nella lotta alla denatalità grazie alla presenza di ostetriche che si occupano della procreazione medicalmente assistita. L'obiettivo è non far sentire mai sola la mamma, aiutandola a costruire il legame con il proprio bambino e offrendole tutta la vicinanza necessaria. Per questo, durante la degenza è previsto il rooming-in 24 ore su 24 e l'accesso libero di un visitatore per paziente, dalle 12.00 alle 22.00. A supporto del ritorno a casa, vengono organizzati incontri con una psicologa per un momento di fondamentale supporto emotivo: sono offerte indicazioni pratiche sull’allattamento, sostegno nel post-partum e attenzione a situazioni delicate, come i casi borderline, già individuati durante il ricovero.
I servizi ospedalieri. I due reparti di Ostetricia e ginecologia Aoui (A e B), diretti rispettivamente dal prof. Massimo Piergiuseppe Franchi e dal dott. Valentino Bergamini, dispongono complessivamente di 44 posti letto, suddivisi in stanze singole o doppie, tutte dotate di bagno privato. Complessivamente ci sono 10 sale parto e 3 sale operatorie dedicate esclusivamente ai cesarei e ai piccoli interventi ostetrici, la media è di circa 6 parti al giorno. L’obiettivo è garantire un recupero materno nel più breve tempo possibile: la degenza media è di 3 giorni per i parti naturali e di 4 giorni per i cesarei. La struttura si distingue per la giovane età del personale sanitario con una media tra i 30 e i 40 anni, e recentemente ha accolto anche un ostetrico uomo, il primo dal 2017. Il ruolo dell’ostetrica in Aoui si rafforzerà ulteriormente con l’ambulatorio “BRO”, dedicato alle gravidanze a basso rischio. È un’iniziativa regionale con la quale durante tutta la gravidanza le donne saranno seguite interamente dalle ostetriche, senza necessità della presenza del ginecologo. Sono tre le caposala che gestiscono le 72 ostetriche: Maria Grazia Marchiori per gli ambulatori, Desirée Merlini per le sale parto e Sonia Padovani per le degenze in Ostetricia.
Cristina Ferrari, direttore Servizio Professioni Sanitarie: “Come Azienda integrata abbiamo la responsabilità di gestire il corso di laurea in Ostetricia dell’università di Verona che conta 25 posti l’anno e ogni anno dobbiamo fare una rigorosa selezione perché la richiesta è ben superiore. È un percorso universitario molto richiesto e ambito, che offre uno sbocco diretto nel mondo del lavoro e fruibile in più ambiti, dal privato, al territoriale, alla libera professione”.
Rosaria Zanon, ostetrica dirigente del servizio Materno infantile punto nascita: “È il mestiere più bello del mondo perché assisti la donna nel momento più emotivamente carico di tutta la sua vita. L’ostetrica è tra le figure più importanti per i genitori, contano interamente su di lei, specialmente nel caso delle gravidanze preziose, quelle tanto cercate e spesso difficili da portare a termine. Tra fiocchi rosa e fiocchi azzurri, io stessa come ostetrica sono arrivata ad assistere anche a 3.000 parti l’anno, ma l’emozione di vedere un nuovo bambino che viene al mondo rimane sempre la stessa e non si esaurisce nel tempo”.