Pasque Veronesi, cattolici tradizionalisti contro il Comune

In merito a quanto riportato sui media sulle Pasque Veronesi, i cattolici tradizionalisti precisano quanto segue: "La sinistra veronese non accetta neppure i fondamentali della Costituzione nata dalla Resistenza, perché ha una mentalità sovietica. Ciò che è controrivoluzionario va eliminato a prescindere, come facevano i giacobini di quei tempi e come fanno i comunisti di sempre. È molto buffo(lo) che si chieda rigorismo storico a senso unico, mentre si continua a far credere che furono i partigiani a liberare l'Italia nel 1945. La storiografia ha accertato l'apporto minimale della guerriglia partigiana a strascico degli Alleati, vincitori e liberatori dell' Italia". Lo scrive Matteo Castagna, responsabile Nazionale del Circolo Christus Rex-Traditio (cattolici tradizionalisti)
"Fatte queste doverose premesse, vietare il suolo pubblico agli avversari politici è un comportamento da "soviet" del Terzo millennio, come massimo dei veri Traguardi raggiunti in questi anni di triste e dannosa amministrazione, assieme agli altri due ricordati in Aula dal Consigliere Comunale Niccolò Zavarise, nel suo brillante intervento di protesta contro la vostra perversa ideologia. Le Insorgenze antigiacobine furono la reazione legittima che, soprattutto nello Stato Pontificio e nel Regno delle Due Sicilie, videro il contado difendere la terra, la nobiltà, il clero il Papa, la loro profonda fede Cattolica, dall' invasione barbarica delle truppe di Napoleone, figlio dell' ideologia anticristiana e anti-identitaria della Rivoluzione francese, finanziata dalle logge massoniche. Le Pasque Veronesi rappresentano una ribellione, che si inserisce in quel legittimo contesto di difesa della Tradizione e della Religione Cattolica Apostolica Romana, che fu, tra le poche, che avvennero nel Nord Italia, e che vanno ricondotte alla dimensione storiografica corretta, senza ridicole esagerazioni né importanza ideologicamente caricata. In pochi giorni alcuni contadini e i servi dei nobili, il vescovo, si ribellarono in armi contro l'invasione napoleonica, mentre venivano depredati e poi trucidati dalle truppe francesi. La maggioranza del popolo subi' la nefasta aggressione, tanto che, neppure la Serenissima Repubblica di Venezia ritenne opportuno intervenire in soccorso della città" continua Castagna.
"Infine, dobbiamo usare autentico senso della storia su tutti i periodi e senza tirare alcuno per i capelli. Perché un gruppo privato dovrebbe pretendere 83.000 euro di soldi pubblici del Comune, oltre a quelli di altri Enti, per una manifestazione di questo tipo? Chi non riconosce la legittimità delle istituzioni, non può chiedere i suoi soldi, almeno per coerenza e dignità. Laddove si ritenga opportuno, siano, invece, le Istituzioni a valorizzare le identità locali con i fondi pubblici appropriati, come avviene in altre occasioni, nelle modalità ritenute più consone alla portata degli avvenimenti e della memoria dei caduti, anche quella dei connazionali vinti" conclude il Responsabile Nazionale del Circolo Christus Rex-Traditio (cattolici tradizionalisti).