"Graffitismo e Street Art", il 5-6 maggio l'evento di Fondazione Cariverona

Il 5 e 6 maggio Fondazione Cariverona ospita esperti, cittadini e studenti per riflettere sul patrimonio dei graffiti strappati dagli ex Magazzini Generali: due giornate per raccontare una storia urbana viva e pulsante tra writing, memoria e nuove visioni digitali
C’è un passato che pulsa ancora sotto gli intonaci. È fatto di firme colorate, lettere esplosive, segni nati di notte sui muri dimenticati. È la storia del writing veronese, quella forma di arte urbana ribelle e vitale che ha attraversato la città dagli anni Ottanta ai Duemila lasciando tracce indelebili, oggi finalmente al centro di un grande progetto di valorizzazione, memoria e sperimentazione contemporanea.
Organizzata da Fondazione Cariverona in collaborazione con Urbs Picta, l’iniziativa Graffiti strappati e Street Art a Verona: un percorso di studio e valorizzazione riporta al centro del dibattito culturale un fenomeno per troppo tempo relegato ai margini. Il cuore pulsante del percorso è il convegno nazionale Graffitismo e Street Art: gestione e valorizzazione del patrimonio strappato o staccato, in programma il 5 e 6 maggio presso la sede della Fondazione (via A. Forti 3A, Verona): due giornate aperte al pubblico, gratuite, ricche di spunti, esperienze e prospettive innovative.
L’evento si inserisce all’interno della terza edizione del programma Visual Art Collection Management and Curating, sempre coordinato da Urbs Picta, e rappresenta una rara occasione per interrogarsi, con sguardo tecnico ma aperto, su un tema sempre più attuale: cosa succede quando l’arte di strada entra in dialogo con il mondo della conservazione e delle istituzioni che desiderano valorizzarla? A far da motore a questo processo è un’operazione tanto innovativa quanto coraggiosa: il recupero e la conservazione dei graffiti realizzati tra gli anni Ottanta e i Duemila negli spazi degli ex Magazzini Generali, un tempo epicentro della scena Hip Hop veronese. Quei pezzi, salvati da un destino di cancellazione grazie a un complesso intervento di “strappo” effettuato nel 2008, oggi rappresentano un unicum nel panorama italiano. La Fondazione, che ha scelto di custodirli e studiarli, ne fa oggi un laboratorio di ricerca, formazione e racconto condiviso.
Il convegno, a ingesso libero e aperto a tutti, vedrà storici dell’arte, restauratori, soprintendenti, studiosi e curatori confrontarsi sul valore estetico, sociale e culturale della street art e sulle sfide che pone in termini di tutela e di valorizzazione. Verranno messe in dialogo esperienze italiane e internazionali, per costruire nuove chiavi di lettura e possibili modelli di gestione di questo patrimonio complesso e dinamico. Tra i relatori: Michele de Mori e Sebastiano Zanetti (autori del volume Verona Writers), il pioniere KayOne, Christian Omodeo (Le Grand Jeu, Parigi), Alice Cosmai (Comune di Milano), Antonella Sau (IULM),
Paola Mezzadri (Istituto Centrale per il Restauro), insieme a molte altre voci che compongono oggi la mappa della ricerca e dell’attivazione culturale sul tema.
Una riflessione a 360 gradi su un patrimonio fragile, ma potentissimo, che torna alla città grazie all’impegno congiunto non solo della Fondazione e di Urbs Picta, ma anche dell’Università degli Studi di Verona, l’ABAV – Accademia di Belle Arti di Verona, lo IUSVE e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
Ma il progetto non si ferma qui. Al termine del convegno, prenderà infatti il via anche un workshop innovativo e multidisciplinare, destinato a un gruppo di studenti universitari e accademici. Il titolo è già una dichiarazione d’intenti: Progettare un videogioco per la valorizzazione dei dipinti murali strappati. L’obiettivo? Tradurre la collezione in un’esperienza interattiva, accessibile, coinvolgente, attraverso il linguaggio del game design. Un ponte tra passato urbano e futuro digitale. Gli studenti saranno guidati da professionisti esperti in tre giornate intensive: dalla digitalizzazione 2D e 3D delle opere alla definizione del concept narrativo e ludico, fino allo sviluppo di un primo prototipo giocabile. Un’esperienza creativa, che unisce conservazione, innovazione e narrazione partecipata.
· 26 maggio: Digitalizzazione bi e tridimensionale
· 30 maggio: Game Design e valorizzazione culturale
· 6 giugno: Progettazione videoludica in Unity 3D
Il workshop è gratuito, a numero chiuso, ed è rivolto a studenti dell’Università di Verona, ABAV e IUSVE. La partecipazione al convegno è obbligatoria per l’accesso.
Il progetto Visual Art Collection Management and Curating si conferma così un dispositivo culturale vivo e innovativo, capace di attivare nuove letture del territorio e della memoria urbana. I graffiti strappati dagli ex Magazzini Generali non sono solo opere da conservare: sono documenti di una comunità, di un’estetica, di un tempo che ha ancora molto da dire.
In un’epoca segnata dall’effimero e dalla produzione di massa, questo progetto ricorda che anche ciò che nasce ai margini può (e deve) trovare spazio nel cuore del dibattito culturale. E che l’arte, anche quella più irregolare, può farsi patrimonio.