Progetti per sicurezza sul lavoro finanziati da multe e sanzioni, defibrillatore a Villafranca

È operativo nella sede Cgil di Villafranca di piazza Villafranchetta un nuovo defibrillatore acquisito attraverso la partecipazione al bando “Ben-essere a lavoro” promosso dall’Ulss 9 in collaborazione con Spisal, Inail e Ispettorato del lavoro, del valore complessivo di 775 mila euro, per la promozione di progetti in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. L’iniziativa ha previsto la formazione del personale alla rianimazione cardiopolmonare Blsd. Il dispositivo sarà accessibile anche alla comunità di Villafranca.
“Le risorse messe a disposizione dall’Ulss 9 sono parte dei proventi di multe e sanzioni per violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro che per legge devono venire reimmesse nel circuito della prevenzione” ha spiegato Raffaello Fasoli segretario della Camera del lavoro Cgil Verona intervenuto alla inaugurazione. “Il defibrillatore per il soccorso di soggetti colpiti da attacco cardiaco, su cui è ricaduta la scelta di noi come Cgil Verona – prosegue – non è un dispositivo obbligatorio nei luoghi di lavoro, tuttavia la sua presenza è fortemente consigliata soprattutto in ambienti a rischio o con alto afflusso di persone, ragion per cui abbiamo pensato a questa e ad altre installazioni nelle principali sedi sindacali della provincia di Verona avendo l’accortezza di rendere il dispositivo accessibile anche all’intera comunità locale”.
Il progetto della Cgil di Verona si è classificato al primo posto sui 40 progetti ammessi al finanziamento. In graduatoria anche imprese, cooperative, associazioni, scuole ed enti locali. Nelle prossime settimane il dispositivo verrà installato e reso operativo anche nella sedi sindacali Cgil di Legnago, San Bonifacio, Carpino, Verona, dedicando un minuto di riflessione al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro: “In larghi contesti del nostro sistema produttivo la sicurezza e la salute sul lavoro vengono ancora percepiti come un costo da evitare o, nei casi patologici, anche da eludere. Nel sistema degli appalti in particolare si verificano più spesso i tentativi di aggirare le regole, per questo con uno dei cinque referendum dell’8 e 9 giugno chiediamo che venga ripristinata la responsabilità del committente”.