“Veronetta non può più aspettare. Le operazioni effettuate fino ad ora, anche se meritorie, si sono rivelate non sufficienti a risolvere sistemicamente un problema che affonda le radici in una criminalità ben più profonda e strutturata del semplice degrado urbano. In questo quartiere non si parla più di microcriminalità, ma di vera e propria criminalità organizzata dedita allo spaccio di stupefacenti e al controllo del territorio.” Così il consigliere comunale Nicolò Zavarise (Lega) interviene all’indomani della consegna di oltre mille firme di cittadini, chiedendo al Sindaco Tommasi di farsi carico, con urgenza, di rappresentare nelle sedi opportune la richiesta di istituire anche a Veronetta la cosiddetta “zona rossa”.

“Abbiamo visto arresti, sequestri, blitz e controlli – prosegue Zavarise – ma questi interventi, benché lodevoli, non hanno prodotto i risultati sperati. Il traffico di droga continua, le risse sono quotidiane, il clima di paura e insicurezza è palpabile. Dalle indagini emerge la presenza di sodalizi criminali strutturati e di reti di spaccio capillari. Le famiglie, gli studenti, gli anziani, i lavoratori non possono più convivere in queste condizioni.”

“Qui non si chiede la militarizzazione del territorio -afferma il capogruppo della Lega in consiglio comunale- ma la tutela dei diritti fondamentali. La sicurezza non è una concessione, è un diritto inviolabile. E i cittadini di Veronetta ne hanno diritto al pari di chiunque altro. Non si perda tempo come è stato fatto per la zona della stazione, che a lungo inascoltati denunciavamo come situazione ormai divenuta insostenibile”.

“Ciò che chiediamo -dice Zavarise- è che il Sindaco si attivi formalmente per l’istituzione della “zona rossa” a Veronetta; che venga convocata con urgenza una Commissione Sicurezza straordinaria aperta ai residenti; che sia predisposto un presidio fisso e continuativo delle forze dell’ordine nella zona, h24. E sicuramente porteremo la questione all’attenzione del prossimo consiglio comunale. L’Amministrazione deve ascoltare il grido di allarme di Veronetta e dei suoi residenti. Ignorarlo, oggi, significa diventare complici del suo declino.”