Il “Modello Verona” per le malattie del pancreas: Borgo Roma punto di riferimento nazionale

Risonanza magnetica 3 Tesla, nuovi farmaci con nanotecnologie, radioterapia di precisione e chirurgia di altissima specializzazione. Sono solo alcune delle innovazioni nella cura del pancreas che fanno del policlinico di Borgo Roma il punto di riferimento nazionale. Non a caso, il 70% dei pazienti viene da tutta Italia e, per qualsiasi problema al pancreas, il “Modello Verona” può intervenire con le sue 6 Unità operative altamente specializzate: Radiologia, Chirurgia del pancreas, Anatomia patologica, Radioterapia, Gastroenterologia e Oncologia.
Una patologia così aggressiva non si può affrontare se non con il contributo di molti specialisti. A Borgo Roma ci sono tutti e, solo gli ambulatori chirurgici, hanno una media di 10 mila visite l’anno.
Di tutto questo si è parlato durante il convegno internazionale “Arena 2025 – Pancreas MM Multidisciplinare Multimodale”, appena concluso nell’aula magna del policlinico di Borgo Roma. Un’occasione che ha visto la partecipazione del dott Marc Zins, presidente della Società scientifica europea per il pancreas, nonché capo del dipartimento di Radiologia nell’Hopital Paris Saint Joseph. Il titolo “MM Multimodale Multidisciplinare” deriva dall’importanza di insegnare e diffondere l’utilizzo di tutte le Metodiche Imaging: ecografia, TC, Risonanza Magnetica, ecoendoscopia, PET utilizzate per il raggiungimento della diagnosi in tempi brevi e con accuratezza diagnostica elevata. Dall’altra parte, è di fondamentale necessità l’apporto di tutti gli specialisti: il medico radiologo, il gastroenterologo, l’endoscopista, il chirurgo, l’anatomo patologo, l’oncologo. L’unione permette di affrontare la patologia oncologica in maniera precisa, personalizzando i percorsi di diagnosi e cura. Per questo, il Gruppo multidisciplinare dell’AOUI per la diagnosi e la cura delle malattie del pancreas si confronta sui casi più complessi in incontri che avvengono almeno 3 volte a settimana.
Erano presenti: prof. Pier Francesco Nocini, Magnifico Rettore dell’università di Verona, Matilde Carlucci, direttore sanitario Aoui, prof. Mirko D’Onofrio, Radiologia B e presidente del convegno, prof. Michele Milella, direttore Oncologia, prof. Luca Frulloni, direttore Gastroenterologia B, prof. Aldo Scarpa, direttore Anatomia e Istologia Patologica, prof. Roberto Salvia, direttore Chirurgia del Pancreas, dott Alessandro Muraglia, direttore Radioterapia.
Radiologia, tecnologia di ultima generazione. Grazie al finanziamento di 7 milioni di euro al dipartimento universitario è in arrivo una nuova TC per la diagnosi e i trattamenti mininvasivi del distretto epatobilopancreatico. Innovazione tecnologica che si aggiunge alla TC a doppia energia e Risonanza Magnetica 3 Tesla per la diagnosi di precisione. Inoltre, la Radiologia di Borgo Roma, fra i principali centri italiani di riferimento per queste patologie, è centro sperimentale per nuove sequenze di Risonanza magnetica destinate alla personalizzazione delle cure oncologiche. La Scuola radiologica veronese, diretta dal prof. Mirko D’Onofrio, ha contribuito significativamente agli avanzamenti tecnologici e alle attuali conoscenze nel campo dell’imaging pancreatico.
Oncologia, nuovo farmaco con nanotecnologia.Conosciuta in tutta Italia per i nuovi farmaci e l’individuazione di nuovi bersagli molecolari. Il tumore al pancreas è una delle neoplasie più difficili da diagnosticare e conta 14.500 nuovi caso l’anno in Italia, di cui circa 8.600 in fase metastatica. Viene stimata una sopravvivenza a 5 anni nell’11% degli uomini e nel 12% delle donne e si prevede che diventerà la seconda causa di morte entro il 2030. L’Oncolologia Aoui, diretta dal prof Milella, ha contribuito in maniera importante allo sviluppo clinico di un nuovo farmaco, l’irinotecano liposomiale pegilato, basato sulle nanotecnologie, un’opportunità di trattamento per pazienti privi di alternative chirurgiche. L’efficacia antitumorale si basa su vescicole lipidiche (liposomi) che contengono il principio attivo (irinotecano) e che si accumulano in modo preferenziale nel tessuto tumorale, bloccandone la replicazione.
Gastroenterologia B, l’impiego di test genetici.Il reparto diretto dal prof Frulloni è un pilastro per le pancreatiti, sia acute che croniche, il cui trattamento viene eseguito tramite il supporto di terapie endoscopiche o farmacologiche. Nei casi in cui si sospettano una componente ereditaria, la presenza di una storia familiare o insorgenza di pancreatite giovanile vengono impiegati tre test genetici. Sono prese in carico anche le cisti pancreatiche, forme tumorali a basso potenziale di malignità, che nel 10-20% dei casi ricorrono in pazienti over 50. Il monitoraggio è fondamentale per evitare la degenerazione maligna e per questo vengono disposti continui follow-up e terapie farmacologiche. Aoui svolge inoltre un’attenta attività endoscopica anche mediante interventi altamente specialistici eseguiti solo in pochi centri ospedalieri.
Chirurgia del pancreas, come punto di riferimento nazionale. E’ il primo centro italiano per numero di interventi (classifica Agenas), con un ruolo altamente specializzato nei processi di diagnosi, cura e ricerca. Dal 2004 il reparto diretto dal prof Salvia è Centro regionale di riferimento, contando circa 500 resezioni pancreatiche, 10.000 visite ambulatoriali e 1000 prestazioni in Day hospital ogni anno, raggiungendo una percentuale di pazienti extra-regione superiore al 80%. Si eseguono sia interventi di radicalità oncologica, ma anche chirurgie più conservative, oltre che interventi in robotica mini-invasiva. L’attività ambulatoriale chirurgica conduce numerosi studi clinici e di laboratorio, attraverso il supporto di ambulatori specializzati per le neoplasie cistiche, neuroendocrine e per la familiarità e genetica oncologica.
Anatomia patologica, classificazione molecolare insieme con OMS.L’Unità operativa diretta dal prof Scarpa è da decenni impegnata nella caratterizzazione diagnostica delle patologie pancreatiche. I diversi professionisti sono membri delle commissioni internazionali OMS per la classificazione di queste patologie tumorali, che hanno un impatto decisivo sulla comprensione dell’evoluzione delle neoplasie. La diagnosi dei casi e la loro classificazione prevedono sia l’esame dei tessuti al microscopio che caratterizzazioni molecolari della neoplasia al fine di identificare fattori predittivi di risposta a terapie specifiche. Questo gruppo veronese è stato coinvolto nel progetto Genoma del cancro dal 2010 al 2020 e ha prodotto dati relativi al cancro del pancreas, dei neuroendocrini e delle vie biliari, che hanno permesso una rivisitazione classificativa di queste patologie con l’individuazione di farmaci di precisione che colpiscono le anomalie molecolari. Il gruppo veronese partecipa anche alla seconda fase del progetto Genoma del cancro ARGO/Accelerating research in genomic oncology partito nel 2020, si eseguono “trial clinici” legati alla caratterizzazione molecolare delle neoplasie e lo sviluppo di farmaci adeguati.
Radioterapia, azioni mirate riducono gli effetti collaterali. E’ uno degli approcci fondamentali nella cura dei tumori del pancreas: prima o dopo l’intervento chirurgico, oppure per rallentare la progressione della malattia e alleviare i sintomi. Il reparto diretto dal dott Muraglia ha maturato una solida e lunga esperienza, solo negli ultimi due anni sono stati trattati 220 pazienti con neoplasie pancreatiche. Oltre all’esperienza, sono le tecnologie di ultima generazione a fare la differenza per somministrare dosi elevate di radiazioni in maniera mirata, limitando al massimo gli effetti collaterali sui tessuti sani circostanti. Ne è un esempio l’ultima apparecchiatura acquisita, un sistema ibrido che integra una Risonanza Magnetica e un Acceleratore Lineare, che permetterà di aumentare ulteriormente la precisione dei trattamenti migliorando l’efficacia complessiva delle cure.
Le parole dei Professori coinvolti:
“Secondo gli ultimi dati di Agenas la Chirurgia del pancreas colloca l’Aoui al primo posto in Italia per numero di interventi con il 70% circa dei pazienti da fuori regione. Dietro questi dati c’è un gruppo di professioniste e professionisti che ogni giorno lavora con competenza, forti anche delle evidenze della ricerca scientifica, passione e capacità di abnegazione, nei diversi settori delle patologie del pancreas. Un gruppo che può contare sull’esperienza sviluppate in oltre 40 anni di lavoro a Verona da chirurghi, gastroenterologi, radiologi, oncologi e anatomopatologi”, ha dichiarato Pier Francesco Nocini.
“Il ‘Modello Verona’ per la cura del pancreas è un punto di riferimento nazionale che negli anni si è affermato per l’alta qualità dei nostri specialisti supportati da un efficiente modello organizzativo, fondato su un approccio globale olistico. La presa in carico in Aoui è multidisciplinare dal punto di vista clinico ma anche da quello psicologico del paziente che affronta una malattia importante. Tutto ciò è efficiente solo con una organizzazione complessa che mette insieme i clinici attraverso tavoli multidisciplinari con procedure e programmi integrati. L’innovazione in sanità è anche questo”, ha aggiunto Matilde Carlucci.
“Sicuramente Verona è il centro italiano del pancreas, consolidato negli anni dal lavoro di molti specialisti. La gastroenterologia del prof. Frulloni, la chirurgia del prof. Salvia, l’anatomia patologica del prof. Scarpa, l’oncologia del prof. Milella, costituiscono il gruppo che si occupa di risolvere problemi legati alle malattie del pancreas e all’aggressività di questo tumore. L’insieme delle cure permette a volte di cronicizzare la malattia, migliorando la qualità di vita del paziente che viene seguito nel tempo. Si tratta di un importante traguardo, controllare l’evoluzione della patologia ci permette di capire in anticipo la risposta al trattamento per personalizzare le cure. Questo viene fatto con le nuove Tac a doppia energia, con la nuova Risonanza 3 Tesla, nuove sequenze e nuove metodiche di imaging in Borgo Roma dove la ricerca è fondamentale”, ha concluso Mirko D’Onofrio.