Presidio in Bra del Comitato veronese per i referendum dell'8 e 9 giugno

Si è tenuto sabato mattina davanti a palazzo Barbieri il presidio del comitato referendario veronese per lanciare la campagna sui 5 referendum a tema lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giungo. Presenti all'iniziativa sindacati, partiti e associazioni che aderiscono al comitato, che sono: Cgil, Anpi, Sunia, Federconsumatori, Prc, Pci, Sinistra italiana, Partito democratico, Coordinamento provinciale Libera Verona, Il mondo di Irene, Arci Yanez, Udu, Rete degli Studenti Medi di Verona, Comunità di Base, Movimento Non Violento, Arci, Comitato Ddl Sicurezza, Associazione per la Pace di Verona, Aned Verona, Donne in Nero Verona.
Alcuni rappresentati sono intervenuti al microfono per spiegare le ragioni del sostegno ai referendum. Hanno assistito all’iniziativa circa 150 persone.
“Dobbiamo chiamare alle urne almeno 25 milioni di italiani, un obiettivo sfidante ma sicuramente alla portata delle nostre organizzazioni, solo la Cgil conta 5 milioni di iscritti – ha detto la segretaria generale Cgil Verona Francesca Tornieri – i veri nemici della consultazione sono l’indifferenza, la rassegnazione e il qualunquismo che ogni giorno ci sussurrano che ogni mobilitazione sia vana. Ma non è così: le morti sul lavoro, la sofferenza delle famiglie per i licenziamenti, la precarietà dei giovani, le discriminazioni verso donne e migranti, le pensioni misere non sono iatture cadute dal cielo ma fatti umani e sociali che i quesiti referendari vanno a toccare nel cuore. Votare sì l’8 e 9 giugno significa cominciare a cambiare le cose” ha concluso la segretaria.