Attualità di Redazione , 06/03/2025 15:26

Alla Senologia di Verona interventi con robot e terapie con IA

Incontro senologia 4.0
Da sx Cavedon , Giacopuzzi e Pellini

Non è più come una volta. Il carcinoma mammario oggi non fa più la stessa paura: ha elevate percentuali di guarigione, interventi chirurgici meno invasivi e prevenzione avanzata con mastectomia profilattica prima ancora che la malattia si manifesti.

La chirurgia senologica ha fatto passi da gigante grazie alla tecnologia e alla ricerca scientifica. Oggi la percentuale di sopravvivenza supera il 90% quando la malattia è individuata negli stadi iniziali. Tutto questo grazie all’alta specializzazione dei centri hub come l’Unità di Chirurgia Senologica di Borgo Trento, diretta dalla dottoressa Francesca Pellini, maturata con gli alti volumi: 5000 prestazioni ambulatoriali e circa 700 interventi chirurgici all’anno per patologia mammaria, con una degenza media che è di 1,5 giorni e un rispetto della lista d’attesa del 96%. Ma l’expertise della vasta casistica non sarebbe sufficiente se non fosse abbinata all’innovazione tecnologica che in Aoui poggia su tre gambe: nuove tecniche chirurgiche e microinvasive (robotica, crioablazione, vacuum assisted excission), nuove tecniche diagnostiche (verde indocianina, IA), chirurgia profilattica

Di tutto questo si è parlato nel convegno organizzato dalla Chirurgia Senologica che si è tenuto oggi, nella sala Lounge in piazza Cittadella, dal titolo “Seno 4.0, innovazione e tecnologia per la salute della donna”. Oltre ai professionisti Aoui, il confronto è avvenuto anche con relatori di fama nazionale.

Nuove tecniche chirurgiche. La robotica è entrata anche nelle sale di chirurgia senologica. Prima realtà in Veneto e la seconda in Italia per numero di casi (dopo l’IRCCS di Candiolo). Da un anno viene praticata la mastectomia profilattica robotica con ricostruzione immediata prepettorale che ha già raggiunto 15 interventi con trattamenti personalizzati su ogni singola paziente ed un importante impatto sugli esiti cicatriziali, psicologici e riabilitativi.

Per tutte le altre patologie mammarie oncologiche e non, l’intervento open non è l’unica soluzione. In Aoui si pratica anche la senologia interventistica mininvasiva con la crioablazione e la vacuum assisted excission. In particolare, la crioablazione è una tecnica ormai consolidata che utilizza temperature estremamente basse in grado di distruggere in breve tempo la formazione mammaria. Per pazienti

accuratamente selezionate dal team multidisciplinare della Breast Unit, in semplice anestesia locale, garantisce miglior risultato estetico, minori complicanze senza ricorrere alla chirurgia invasiva tradizionale. La crioablazione è eseguita in collaborazione con i servizi di Radiologia di Borgo Roma e Borgo Trento (finora 25 casi).

La UOC Chirurgia Senologica è stata pioniera nell’impiego del verde di indiocianina con imaging in fluorescenza (ICG) per la mappatura preoperatoria del linfonodo sentinella, con 1800 casi trattati dal 2020 ad oggi (5 anni). L’attività clinica è stata supportata dalla ricerca in collaborazione con il dipartimento di ingegneria gestionale del Politecnico di Milano, con uno studio di Health Technology Assessment. Il tracciante viene anche utilizzato come microangiografia intraoperatoria per visualizzare la vascolarizzazione dei lembi di mastectomia e sempre più frequentemente nella chirurgia di prevenzione e trattamento del linfedema. I benefici per la paziente sono una chirurgia più sicura e una maggiore precisione ricostruttiva del chirurgo plastico.

E poi c’è l’IA che è già entrata in Senologia Aoui. È stato già sviluppato un algoritmo predittivo di risposta alla chemioterapia neoadiuvante (quella prima dell’intervento per ridurre le dimensioni) per il tumore della mammella, che si sta testando nella pratica clinica. Questi modelli predittivi fanno uso delle immagini radiologiche unite a dati clinici e permettono di predire, ad esempio, la riuscita di una terapia. Questo apre alla possibilità per i medici di medicina personalizzata sempre più precisa e accurata. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona affronta queste sfide con l’ausilio di un gruppo interdisciplinare dedicato all’introduzione sicura ed efficace dell’intelligenza artificiale in ambiente ospedaliero.

Chirurgia profilattica Il personale medico e infermieristico dedicato al 100% all’attività senologica è testimone di un trend che, negli ultimi anni, ha visto un aumento della neoplasia nelle donne di età inferiore ai 40 anni e un aumento della richiesta di chirurgia profilattica in pazienti portatrici di mutazioni genetiche o ad alto rischio per storia personale e/o familiare. L’intervento non cura una patologia ma riduce/elimina il rischio di sviluppare un carcinoma nel corso della vita, nella maggior parte dei casi si tratta di donne in giovane età.

La Chirurgia Senologica ha un ambulatorio integrato con genetista e psicooncologo per la diagnosi e la sorveglianza di pazienti ad alto rischio, ma allargato anche ad altri specialisti, quali il ginecologo e il chirurgo plastico, qualora la paziente faccia la scelta di sottoporsi alla chirurgia. Attualmente l’intervento chirurgico di chirurgia profilattica è richiesto da 7 donne ad alto rischio su 10. Iniziata la chirurgia profilattica in AOUI nel 2015 con 8 interventi chirurgici, ad oggi sono quasi 200 gli interventi eseguiti dedicati a queste pazienti.

Al punto stampa erano presenti: dottoressa Francesca Pellini direttore Uoc Chirurgia senologica e coordinatore Breast Unit, dott Carlo Cavedon direttore Uoc Fisica sanitaria, prof Simone Giacopuzzi chirurgo esofago-stomaco e coordinatore del gruppo Aoui comparazione robotica. Ecco le rispettive dichiarazioni.

Pellini: “La Chirurgia senologica di Verona è il primo centro del Veneto e il secondo in Italia per numero di casi di chirurgia preventiva robotica in donne a rischio di sviluppare il tumore della mammella. Si utilizza una sofisticata tecnologia con benefici importanti per le pazienti: riabilitativi, psicologici e estetici. Sono in aumento le donne che si sottopongono alla chirurgia preventiva perché è maggiore l'informazione. Vengono nei nostri ambulatori integrati, con il genetista e lo psicologo, per una stima oggettiva del rischio di sviluppare una neoplasia. Su dieci donne ad alto rischio, nell'arco di tre anni, sette ci richiedono di essere sottoposte alla chirurgia profilattica. Sono tre anni di percorso con uno psicologo dedicato, per pianificare una scelta coraggiosa e la rielaborazione della propria immagine corporea. Ma l’innovazione e la tecnologia è presente anche per lesioni benigne o maligne, che fino a qualche tempo fa avremmo solo ed esclusivamente trattato con la chirurgia tradizionale. Adesso invece ci sono metodiche mininvasive che si avvalgono della multidisciplinarità della Breast Unit. Si individuano le pazienti idonee a questi trattamenti senza cicatrice, in anestesia locoregionale e in sicurezza. Rappresenta il futuro per pazienti correttamente selezionate per casistica clinica. Infine, anche nel caso di intervento open, l’impiego del verde di indocianina per ricercare il linfonodo sentinella ci permette una chirurgia più sicura. A Verona si usa da ormai dieci anni con una casistica di circa duemila pazienti, è una tecnica che ha un'importante rilevanza non solo per i benefici sul malato ma anche per la sostenibilità economica tanto che adesso viene applicata in altri settori, come la Chirurgia ginecologica e la Chirurgia generale”.

Giacopuzzi: “L'introduzione della Chirurgia robotica nella senologia è stato un elemento fondamentale per il grande obiettivo aziendale verso le alte tecnologie e l’innovazione. La chirurgia sinologica è attualmente ancora una nicchia, in Italia sono pochi i centri che possono annoverare la Chirurgia senologica robotica. Quindi per noi è stato fondamentale essere pionieri con risultati che, solo in un anno, sono molto incoraggianti e entusiasmanti. La tecnologia oggi propone nuove piattaforme che trovano ancora una maggiore versatilità all'interno di patologie mammarie. Credo che in futuro sia possibile espandere le indicazioni anche ad altre forme morbose rispetto a quelle attualmente trattate in ambito senologico. Questa espansione ci potrà dare un vantaggio netto per le pazienti negli anni a venire, credo molto nell’esperienza che stiamo conducendo a Verona”.

Cavedon: “In Senologia l’Intelligenza artificiale si utilizza soprattutto nella fase di radiologia. Nell’ambito della detection serve a individuare le anomalie nelle immagini radiologiche, ma negli ultimi anni, si sono affiancati strumenti molto importanti che riguardano i modelli predittivi. In Aoui, noi fisici insieme alla Breast

Unit abbiamo sviluppato un algoritmo predittivo della risposta alla chemioterapia neoadiuvante. Un primo studio sperimentale è già stato pubblicato nel 2021 ma stiamo proseguendo per affinare sempre di più il modello per predire la riuscita di una terapia e quindi andare verso una medicina personalizzata. Parallelamente, adesso c'è la necessità di governare l'impiego di Intelligenza artificiale perché questi algoritmi evolvono e modificano le loro prestazioni, quindi richiedono un controllo serrato per garantire la sicurezza e la qualità delle prestazioni. È questo il ruolo principale che stiamo mettendo in campo, infatti in Aoui abbiamo creato un team multidisciplinare dedicato all'ingresso sicuro del