Attualità di Redazione , 14/02/2025 12:41

Vandali al vigneto sperimentale: "I talebani della ricerca non ostacolino il progresso"

Gabriele Posenato
Gabriele Posenato

Il presidente di Cadis 1898 Gabriele Posenato, agronomo e fondatore del Centro Studi Agrea, esprime la sua più ferma condanna per l'atto vandalico che ha colpito il vigneto sperimentale dell'Università di Verona a San Floriano, distruggendo le viti Tea frutto di anni di ricerca scientifica. "Si tratta di un attacco vergognoso alla conoscenza e al progresso, un gesto che non solo danneggia il lavoro dei ricercatori e delle ricercatrici coinvolti, ma priva l'intera comunità di un'importante opportunità per un'agricoltura più sostenibile e innovativa”, afferma Posenato. “Siamo al fianco delle scienziate e degli scienziati del dipartimento di Biotecnologie,” prosegue il presidente, “che con dedizione e competenza portano avanti studi fondamentali per il futuro della viticoltura e della sicurezza alimentare. Non possiamo permettere che i "telebani della ricerca", mossi da pregiudizi e ideologie antiscientifiche, ostacolino il cammino della conoscenza. 

La sperimentazione basata su dati, evidenze e innovazione è la chiave per affrontare le sfide ambientali e agronomiche del nostro tempo”. Lo scorso dicembre Cadis 1898, nella sua cantina di Rocca Sveva a Soave ha ospitato un convegno dove si è parlato proprio di “Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA come innovazione genetica per la resistenza ai patogeni”, con le dottoresse Sara Zenoni e Annalisa Polverari del Dipartimento di Biotecnologie, Università di Verona. “A loro va tutta la nostra solidarietà, l'agricoltura italiana ha bisogno di scienza, non di vandalismo. Saremo sempre al fianco di chi lavora per il progresso, per il bene dell'ambiente e delle generazioni future”, conclude Posenato. 

Si trattava della prima messa a dimora in campo di viti Tea, ottenute tramite tecnologie di evoluzione assistita, in Europa a confermare l’avanguardia internazionale della ricerca in campo vitivinicolo svolta dal gruppo di genetica agraria dell’ateneo scaligero.

 “A nome di tutto l’ateneo esprimo solidarietà a tutte le nostre ricercatrici e ai nostri ricercatori. La ricerca non si ferma distruggendo le piante”, afferma ilmagnifico rettore dell’ateneo di Verona, Pier Francesco Nocini.

Le viti Tea erano rese resistenti alla peronospora grazie alle tecnologie di evoluzione assistita, uno degli strumenti più avanzati del miglioramento genetico. Il campo, allestito dallo spin off di ateneo EdiVite, all’interno del vigneto, era stato regolarmente autorizzato dall’autorità competente nel rispetto delle normative vigenti.  Per i genetisti agrari, questo campo rappresentava un laboratorio a cielo aperto, essenziale per valutare il valore fenotipico dei risultati ottenuti dopo anni, talvolta decenni, di ricerca nei laboratori di genetica e biologia molecolare. 

“L’atto vandalico è stato grave e al momento non sappiamo se e quando la sperimentazione potrà ripartire”, spiega David Bolzonella, direttore del dipartimento di Biotecnologie dell’università di Verona. Le viti Tea oggetto della sperimentazione sono frutto di una lunga attività scientifica del gruppo di genetica agraria del dipartimento di Biotecnologie che applica moderni approcci di miglioramento genetico. Le piante Tea sono ottenute modificando in modo preciso una specifica sequenza di Dna, senza alterare l’assetto genetico o inserire sequenze esogene. È attualmente in corso di definizione la nuova proposta europea che le differenzia dall’attuale definizione di Ogm. Le viti oggetto della sperimentazione, più resistenti alle malattie, come da prove condotte nei laboratori, devono essere valutate in pieno campo per stabile la loro reale resistenza per ridurre l’impiego di fitofarmaci, a beneficio, quindi, della salute umana e della sostenibilità ambientale”.