Attualità di Redazione , 30/01/2025 14:52

Mons. Pompili in visita ai pazienti in dialisi a Borgo Trento

Mons. Pompili
Mons. Pompili

Sono 230 i pazienti che ogni settimana, negli ambulatori di Borgo Trento e Borgo Roma, si sottopongono alle lunghe sedute di dialisi. E’ il trattamento salvavita a cui sono sottoposte le persone che soffrono di insufficienza renale grave e che comporta la permanenza in ambulatorio di almeno 4 ore per tre volte la settimana. Per loro, oggi, c’è stata la visita del Vescovo di Verona monsignor Domenico Pompili, come momento di dialogo e conforto nel corso della lunga mattinata. 

Fra i pazienti dell’Unità Emodialisi di Borgo Trento c’è anche don Giampietro Mazzone, 83 anni, presidente del Tribunale ecclesiastico, che ha chiesto al Vescovo la visita. Sono infatti in maggioranza anziani i pazienti dell’Emodialisi, più uomini che donne. Il paziente più anziano è un uomo di 93 anni, mentre è una donna la persona più “di casa” nel reparto, dove viene ininterrottamente dal 2011.

Fra Verona e provincia sono circa 500 i dializzati (50 mila in tutta Italia), e il servizio sanitario nazionale spende circa 40 mila euro l’anno per ogni dializzato, si tratta di trattamenti costosi che assorbono il 2% del budget sanitario italiano e che garantiscono la sopravvivenza senza ricorrere al trapianto. Negli ambulatori di Borgo Trento ci sono 48 dializzatori (dispostivi esterni che purificano il sangue e lo reintroducono nel corpo) per 34 posti letto attrezzati, mentre a Borgo Roma i posti letto sono 30. Il reparto di Nefrologia è già nella sua nuova sede al padiglione 14, restano ancora all’ex Geriatrico gli ambulatori che verranno trasferiti nel processo in corso di svuotamento dello stabile.

Mons. Pompili: "Non servono molte parole, semplicemente la mia presenza attesta la vicinanza a queste persone, che come dializzati, più volte a settimana, vengono in questo reparto. Penso che la lunga attesa durante la dialisi sia sicuramente un momento molto delicato, che deve essere mantenuto nel riserbo ma deve essere sostenuto da tutti perché si tratta di un momento terapeutico essenziale per la vita di queste persone che sono circa duecentocinquanta nella nostra città. E' importante il sostegno psicologico e spirituale a queste persone, nella più assoluta forma di rispetto per le convinzioni di ciascuno, ma avendo cura che possano vivere questo momento, che si ripete per ben tre volte a settimana per molti di loro, con la calma e la tranquillità necessarie".