Attualità di Redazione , 18/01/2025 9:40

Ospedale di Legnago, interventi innovativi per la protesi dell'anca

Ospadale di Legnago
Ospadale di Legnago

Numeri in crescita e interventi innovativi. Tutto questo all’Ospedale di Legnago: all’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia, diretta dal Dott. Michele Trevisan, sono stati eseguiti interventi di protesi di rivestimento dell’anca attraverso un accesso chirurgico mininvasivo per via anteriore. E i dati del 2024 mostrano un incremento degli interventi che nell’ultimo quinquennio supera il 28 per cento: 1512 per l’anno appena concluso, rispetto ai 1172 del 2019, anno di riferimento pre-pandemia. «Siamo tra i primi ospedali in Italia ad eseguire questo tipo di protesi di rivestimento dell’anca per via anteriore», spiega il Dott. Trevisan. «In questo intervento la testa del femore artrosica viene rivestita da una superficie di metallo. La protesi riproduce le dimensioni della testa femorale originale, in modo che il paziente possa percepire l’anca come naturale e stabile».

La protesi di rivestimento dell’anca rappresenta un’alternativa alla protesi d'anca tradizionale, garantisce un ripristino dell’anatomia ed è indicata soprattutto in casi specifici: pazienti giovani e di sesso maschile, con alte richieste funzionali (per esempio: ritorno all’attività sportiva, professionista ma non solo), con esiti di fratture e non di osteoporosi.

«A un intervento di questo tipo si è sottoposto, per esempio, l’allenatore ex tennista britannico Andy Murray, campione olimpionico», ha concluso il Dott. Trevisan. «E dopo l’operazione ha potuto continuare la sua carriera sportiva. La protesi di rivestimento è una pratica in uso ma l'accesso chirurgico fino ad ora utilizzato è stato per via postero-laterale e laterale. La procedura che abbiamo introdotto al Mater Salutis prevede il posizionamento della protesi per via anteriore, preservando i muscoli e i tessuti, associando così i vantaggi della protesi di rivestimento a quelli legati alla mini-invasività sui tessuti muscolari in modo che il paziente possa riprendere rapidamente la piena autonomia".