Attualità di Redazione , 05/12/2024 17:26

VIDEO | Salva una donna da un'aggressione mortale in strada: "C'era sangue ovunque, lo rifarei"

Non si definisce un eroe, ma una persona normale, che ha fatto la cosa che tutti avrebbero dovuto fare in quel momento. Intervenire, senza voltarsi dall’altra parte. Cosa che invece è sempre più rara, purtroppo.

Ed è per quel suo ‘non voltarsi’ dall’altra parte e avere altruista prontezza nell'agire che oggi Alen Halilovic ha ricevuto un riconoscimento speciale da parte del sindaco Damiano Tommasi a nome della città, “per aver testimoniato con coraggio e naturale convinzione il valore della responsabilità collettiva, salvando la vita ad una donna vittima di violenza, non voltandosi dall'altra parte”. Per l’occasione erano presenti in sala diversi componenti della Giunta comunale e dei consiglieri della maggioranza del Consiglio comunale.

L’episodio, ormai noto, è quello accaduto lunedì scorso, intorno alle 11.30, sulla strada Statale tra Guastalla (RE) e Dosolo (MN), dove il 21enne veronese ha salvato una donna 45enne dalla furia del suo ex compagno.

Immediato il messaggio del sindaco al giovane Alen per complimentarsi del gesto di altruismo e di responsabilità e l’invito in municipio per un momento di ringraziamento pubblico.

“Ogni anno – ha evidenziato il sindaco Damiano Tommasi – in occasione dell’8 marzo, Festa internazionale della donna, e del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sono tante le iniziative messe in campo dall’Amministrazione per accrescere l’attenzione e soprattutto l’educazione sociale nei confronti dell’altro e dell'altra. Grande l'impegno nella sensibilizzazione contro la violenza di genere, nel prendersi carico delle vittime di violenza ma anche di chi questa violenza la commette affinché, attraverso un percorso, imparino a gestire le proprie emozioni e i propri stati d'animo. Le testimonianze sono di grande aiuto in tutto ciò e auspichiamo che abbiano l'impatto valoriale positivo che meritano. Quando questo accadde credo che sia più che doveroso darne risonanza, valorizzando la capacità della comunità di portare avanti questi valori. Purtroppo fanno sempre rumore le notizie negative. Oggi credo che sia doveroso fare tanto rumore con questa notizia positiva. Allen è stato disponibile, una disponibilità che apprezziamo, una disponibilità rivolta a fare rumore sulla notizia positiva. Credo che oggi e lo dico perché spesso pubblicamente avverto questa preoccupazione su cosa fare e come intervenire in merito al fenomeno della violenza familiare, della violenza di genere. Ecco oggi abbiamo un esempio concreto di cosa bisogna fare sicuramente. Alen, oggi è la comunità di Verona che ti ringrazia. Ci rende orgogliosi avere cittadini di questo tipo e ci rende ancora più convinti di portare avanti certi valori, perché seminando valori positivi poi si vedono gli effetti che ci aspettiamo”.

Ecco il racconto di Alen Halilovic in conferenza stampa: “Un lunedì mattina come tutti gli altri – ha raccontato Alen – stavo andando a fare una delle mie ultime consegne quando mi sono imbattuto in una macchina ferma allo stop con entrambe le portiere aperte. Un'auto bianca, che mi è risultato subito strano fosse ferma allo stop. All'inizio ero abbastanza distante, non mi sono reso conto al 100% di cosa stava succedendo finché non mi sono avvicinato abbastanza per capire, sentire che c'era una donna che urlava aiuto. La prima cosa che mi è venuta in mente di fare è stata l’inversione di marcia e ho subito iniziato a registrare, avendo il cellulare attaccato al parabrezza, perché mi sono reso conto della situazione anomala e che questo video sarebbe potuto venire comodo a qualcuno. Arrivato lì ho smesso di registrare e sono immediatamente sceso e ho affrontato l’uomo continuando a urlargli addosso, dicendoli in qualsiasi modo anche in maniera cattiva e pesante con degli insulti di smettere di fare quello che stava facendo, che stava letteralmente uccidendo. Ma l'uomo era completamente fuori di sé, non sentiva non vedeva, aveva solamente un unico obiettivo. Quando mi sono lanciato a mille contro la coppia è stato il momento in cui l'uomo mi ha sentito, posso dire visto penso per l'unica volta, perché si è alzato dalla donna e si è rivolto verso di me con il coltello in mano sporco di sangue, lui tutto in sporco di sangue, la faccia stravolta, sfigurata. Proprio un brutto vedere ed è stato quello l'unico momento in cui ho temuto il peggio. Perché non sono sovraumano non sono nessuno di speciale, però nonostante la paura, il momento così di tensione, ho mantenuto comunque la calma, sangue freddo indietreggiato un po’ per garantire anche la mia sicurezza – Alen ha poi proseguito il racconto spiegando –. Mi sono lanciato di nuovo verso di lui, che si era di nuovo rivolto verso la donna facendo il possibile, qualsiasi cosa, per rimetterla in auto, la trascinava dalle gambe. E’ stato in quel momento che lo affrontato fisicamente per la prima volta, gli ho dato uno spintone con tutta la mia forza, ma si parla di un uomo di 1,90 minimo per 90 chili. Non mi ha neanche percepito, perché non ha avuto nessuna reazione, nessun tipo di feedback nei miei confronti. Si è rivolto di nuovo contro la ragazza. E’ stato in quel momento che ho reagito di nuovo, l'ho afferrato dalle braccia che erano ancora sulle gambe della donna con tutta la mia forza, l'ho preso scaraventandolo verso il baule dell'auto per mettermi in mezzo tra lui e la donna. Mi aspettavo una reazione. Non mi ha neanche rivolto una parola, neanche guardato in faccia, lui voleva solo aggirarmi, spingermi, voleva raggiungere la donna. Secondo me voleva finire quello che aveva iniziato. Grazie a Dio era di passaggio un'ambulanza della Croce Rossa che per fortuna si è fermata a prestare il primo soccorso nonostante non fosse stata chiamata ancora da nessuno. L'uomo come ha sentito la sirena è scappato. Mi sono rivolto alla ragazza per cercare di farla rimanere cosciente perché avevo paura del peggio. Ho chiesto immediatamente se aveva piacere di informare qualcuno, se potevo chiamare qualcuno dei parenti per informarli e mi ha dato il numero della madre che ho prestamente contattato subito. Ho anch'io una madre a casa molto apprensiva, posso capire lo stato anche di preoccupazione, non ho detto del coltello, ho detto che la stavano portando in ospedale”. 

Vista la particolare occasione il sindaco Damiano Tommasi ha chiesto ad Alen di effettuare una breve testimonianza anche all’inizio del Consiglio comunale di questa sera. Su richiesta del presidente del Consiglio comunale Stefano Vallani l’aula ha accordato la possibilità dello straordinario intervento in aula, apprezzato e sostenuto con un lungo applauso da parte di tutti i consiglieri comunali presenti