Attualità di Redazione , 01/10/2024 11:30

Garda, dopo lo stop ripartono i lavori per le nuove scuole

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La demolizione delle scuole elementari Floreste Malfer, costruite intorno agli anni ’70, e non in linea con le nuove normative sulla sismica, era iniziata alla fine di febbraio 2024. Terminati i lavori, però, e prima di poter procedere con la costruzione del nuovo edificio scolastico, si era reso necessario uno stop.

I tecnici, infatti, caduta l’ultima pietra, si erano resi conto che la consistenza del terreno era diversa da quella valutata preliminarmente e questo obbligava a fermare il cantiere e a procedere con un nuovo approfondimento tecnico. I calcoli strutturali sono stati rifatti per poi essere inviati, per la validazione, al Genio Civile. L’ok, dal quale dipendeva la ripresa dei lavori, è arrivato la scorsa settimana.

Le perizie hanno stabilito che dovranno essere ampliati i micropali previsti inizialmente. Questo significherà ripartire ufficialmente con il cantiere nel giro di un mese, per l’inizio di novembre 2024.

“Siamo finalmente pronti per ripartire con la costruzione delle nuove scuole”, dice il Sindaco Davide Bendinelli. “Purtroppo ci sono stati dei problemi in fase iniziale e questo ha imposto una battuta d’arresto. Cinque mesi di stop pesano ma ci siamo confrontati nelle scorse ore con tutte le parti in causa e siamo nelle condizioni di rispettare la tabella di marcia”.

Le nuove scuole, dunque, un investimento di 6 milioni 500 mila euro di cui 2 milioni e mezzo a fondo perduto derivanti dal Pnrr e 4 dall’accensione di un mutuo, saranno pronte per marzo 2026.

Come sarà la nuova scuola. La nuova scuola sarà composta da tre distinte strutture collegate da un grande spazio centrale che fungerà da piazza. Il primo blocco, su due piani, con dieci aule.

Ogni aula sarà dotata di un proprio bagno per consentire un controllo diretto dei bambini da parte dei docenti. Il secondo blocco ospiterà principalmente la palestra e la mensa.
Al piano terra una sala per le associazioni locali con la possibilità di un accesso indipendente dall’esterno. La mensa sarà al primo piano.

A fianco della mensa sarà collocato uno spazio polivalente che potrà essere utilizzato come laboratorio con pareti mobili o come spazio per la ricreazione in caso di necessità durante i mesi freddi.

Il terzo blocco ospiterà un auditorium, una sala per il coro del paese, sempre con accesso indipendente e il front office della segreteria per accogliere subito i genitori. Il piano primo è invece dedicato agli uffici direttivi ed amministrativi, ai laboratori ed alla sala insegnanti. Lo spazio centrale, o piazza, sarà presente sia al piano terra che al piano primo. E’ uno spazio duttile che può essere utilizzato la mattina per formare le classi in caso di pioggia, come spazio per la ricreazione, come spazio per rappresentazioni o mostre.

Il complesso, oltre ad essere antisismico in base alla legge attuale, si baserà sui principi di sostenibilità e risparmio energetico.

Grazie all’energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, quali pompe di calore ad espansione diretta, a pompa di calore ad accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria e all’installazione di pannelli fotovoltaici, si riuscirà a coprire più del 65% dei consumi per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria.

Nella progettazione è stato fatto riferimento ad esempi di recente edilizia scolastica che hanno mirato a costituire degli organismi più simili ad un centro civico vivibile da tutta la popolazione che ad un istituto chiuso in sé stesso.

Un edificio, quindi, da costruire anche per la comunità.